È alla fine la sua «Verità» è arrivata a spazzare via tutte le altre. Vasco Rossi ha finalmente «liberato» la sua ultima creatura, spiazzando tutti: il nuovo brano, quello...
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La Verità, ed è subito Vasco. Con il suo rock, appena più morbido di quello degli ultimi tempi che aveva travalicato quasi nel metal, come aveva ammesso lui stesso, e le sue provocazioni. Il brano è stato scritto con Roberto Casini (il batterista della prima band ufficiale che poi Vasco battezzò Steve Rogers band) già complice di canzoni come «Va bene, va bene così», «Gabri» e dei più recenti «Eh, già» e «Sono innocente», con gli arrangiamenti di Celso Valli, che da decenni collabora con il Komandante.
Tre minuti e mezzo di provocazioni, di metafore esagerate, volutamente forzate per rispondere al clima di confusione e di isteria che caratterizza questi tempi. La verità contro le fake news che impazzano (quelle di cui anche lui è stato vittima, anche ieri, con la diffusione di una finta mail in cui attaccava Matteo Salvini per aver cantato Albachiara in tv), contro i social, contro la propaganda imperante.
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Il Gazzettino