La trattativa sulla Legge di bilancio tra l'Italia e la Commissione europea appare tutta in salita, dopo che il governo ha annunciato nella nota di aggiornamento del Def...
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Ma la Commissione si è anche riservata di tornare sui conti dopo la presentazione della legge di bilancio, perché l'Italia non rispetta la regola del debito né nel 2016 né nel 2017. Il fatto che il debito non abbia iniziato a scendere non è un giudicato un buon segnale, tanto più che l'Italia non ha seguito la raccomandazione di accelerare sulle privatizzazioni. Senza un miglioramento di almeno lo 0,2% del saldo netto strutturale, la deviazione dell'Italia dovrebbe essere considerata «significativa» con il rischio molto concreto di una procedura per deficit eccessivo. Malgrado la disponibilità già espressa della Commissione di escludere dal saldo netto strutturale una parte delle spese per terremoto e migranti, il Patto prevede paletti molto stretti sul tipo di misure per cui è permesso uno sconto. Le risorse per il sisma devono essere direttamente legate all'emergenza o alla ricostruzione della zona colpita: non tutto il piano Casa Italia, con la messa in sicurezza delle scuole dell'intero paese, può essere escluso dal Patto. Sui migranti, quest'anno la Commissione si è dimostrata molto restrittiva nell'applicare le circostanze eccezionali: 0,04% di Pil di margine in più, contro lo 0,2% richiesto dal governo, perché il calcolo è stato effettuato sulla base della differenza con la spesa dell'anno precedente. Dal punto di vista politico, la Commissione è comunque aperta a compromessi per evitare di mettere in difficoltà Renzi alla vigilia del referendum. Non è escluso che, in caso di cifre al limite delle regole, ricorra allo stesso espediente utilizzato lo scorso anno: rinviare a marzo 2017 il giudizio definitivo sui conti dell'Italia.
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Il Gazzettino