LA TRAGEDIA VENEZIA A causare la fuga di monossidio di carbonio che venerdì

LA TRAGEDIA VENEZIA A causare la fuga di monossidio di carbonio che venerdì
LA TRAGEDIAVENEZIA A causare la fuga di monossidio di carbonio che venerdì pomeriggio ha ucciso Nadia Funes, 72 anni, invalida da qualche anno e suo figlio, Fabio Canciani, 43...

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LA TRAGEDIA
VENEZIA A causare la fuga di monossidio di carbonio che venerdì pomeriggio ha ucciso Nadia Funes, 72 anni, invalida da qualche anno e suo figlio, Fabio Canciani, 43 anni, sono state la tante fessurazioni nel tubo della caldaia. Così numerose - recita il rapporto inviato al sostituto procuratore Massimo Michelozzi - che non appena i carabinieri hanno provato a smuoverlo, il tubo si è sgretolato tra le loro mani.

A confermare l'usura del tubo di collegamento, anche il libretto in cui erano registrate tutte le manutenzioni della caldaia. L'ultima portava la data del 2004 e già erano emersi problemi. La relazione di fatto chiude l'inchiesta dal momento che la proprietaria dell'appartamento era la stessa settantaduenne: una circostanza per la quale non ci sono colpevoli da perseguire.
LA SCOPERTA
Dagli accertamenti si è così scoperto che la donna al momento del decesso si trovava in cucina, mentre il figlio era normalmente seduto sul divano vicino al televisore. Una scena di quotidianità che ha fatto pensare che il decesso sia avvenuto senza alcuna particolare segnalazione da parte dei due.
L'allarme era stato dato dai vicini di casa delle due vittime - residenti in fondamenta Sant'Isepo - che avevano notato qualcosa di strano nell'appartamento dopo che una coppia di colleghi di lavoro di Fabio Canciani - che prestava servizio all'hotel Abbazia a Cannaregio - aveva provato ad entrare nell'abitazione del loro collega che quella sera non si era presentato al lavoro. A quel punto è stato chiamato il Suem 118. Con i volontari del Primo soccorso sono arrivati in supporto anche i vigili del fuoco di Venezia che hanno forzato la porta.
All'interno, sono stati trovati i due corpi senza vita: immediata la chiamata al 112 che ha fatto arrivare sul posto i carabinieri per dare il via ai primi accertamenti. Al loro fianco, anche il gatto di Nadia Funes.
Da lei, nei giorni dell'Aqua Granda, era tornato il figlio Fabio, per darle una mano nelle faccende di tutti i giorni e per aiutarla mentre Venezia veniva assediata dall'alta marea. La tragedia ha toccato nel profondo la comunità di Castello dove la donna e il figlio, a sua volta padre di una bambina di 12 anni, erano molto conosciuti. Questa mattina nella chiesa di San Giuseppe, i funerali.

Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino