LA TRAGEDIAROVIGO Una morte che sconvolge per la sua tragica fatalità. Perché è stato un fulmine a uccidere il 36enne Gianni Rizzo, molto conosciuto a Rovigo, ma soprattutto una vera e propria...
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ROVIGO Una morte che sconvolge per la sua tragica fatalità. Perché è stato un fulmine a uccidere il 36enne Gianni Rizzo, molto conosciuto a Rovigo, ma soprattutto una vera e propria star del mondo della pesca sportiva. La tragedia si è consumata ieri pomeriggio sul lago di Bolsena, in provincia di Viterbo. Un luogo che Gianni, Cobra per gli amici del mondo della pesca, amava particolarmente. E dove ha trovato la morte, sopraggiunta rapida e imprevedibile. Era sulla sua barca insieme a un amico , L. S. le sue iniziali, 38enne di Alatri, finito in ospedale. Per Gianni, invece, c'è stato nulla da fare.
TEMPORALE
La tragedia si è concretizzata attorno alle 16.30, in uno scenario naturale tanto affascinante quanto, in quei momenti, cupo e minaccioso. Il cielo prometteva male. Ma questo non aveva fermato i due amici dall'andare al largo. Poi, in una frazione di secondo, il cielo si è rabbuiato ed è scoppiato un potente temporale. Tuoni e fulmini. Uno si è abbattuto proprio su Rizzo, sbalzato in acqua così come l'amico. Il 36enne è morto sul colpo, ma l'altro, pur sotto choc, ha cercato di soccorrerlo, stringendo il braccio dell'amico e attaccandosi alla barca. Un'altra imbarcazione, con a bordo due pescatori, ha prestato soccorso, trasportando il 36enne ormai senza vita e il 38enne fino a riva, dove erano accorsi gli operatori del 118, che hanno tentato di rianimare Rizzo, ma tutto è purtroppo risultato vano e ne è stato dichiarato il decesso a causa della folgorazione. Il 38enne di Alatri, invece, è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale di Viterbo, a seguito dell'ipotermia dovuta alla lunga permanenza nelle fredde acque del lago.
LA VITTIMA
Rizzo lascia la giovane moglie Claudia Carbonin, personal trainer e istruttrice di fitness, e i genitori Lucio Rizzo e Giovanna Stefani, storici gestori del negozio di frutta e verdura all'inizio di via Alfieri, in Commenda, chiuso nel luglio di un anno fa perché quando hanno deciso di andare in pensione, nessuno aveva voluto rilevare l'attività. Il singolare caso era stato anche discusso in una trasmissione della Rai. Gianni, che aveva a lungo lavorato con loro, aveva scelto un'altra strada per la sua vita. Era riuscito a trasformare la sua più grande passione in un lavoro.
Nel blog di una delle sue attività, presentandosi scriveva: «Nato il 2 aprile 1984 a Padova, le tecniche di pesca che ho praticato nella mia vita sono: bassfishing, mosca e carpfishing, ma dai 17 anni in poi la pesca al bass ha preso il sopravvento e tuttora sto praticando solo bassfishing. Pratico l'agonismo dal 2001 quando il bassfishing era agli albori. Ho ottenuto piazzamenti importanti fin da giovanissimo vincendo tornei locali in Veneto e non solo, molti anni a metà classifica a fare esperienze in acque nuove, poi l'apice della mia carriera è stato l'anno 2013 al campionato italiano Fipsas valevole anche per la Selezione Italy Bass Nation, un torneo di tre gare nelle quali mi sono piazzato quarto a Bolsena, terzo in Brian e primo in Trasimeno, vincendo così il titolo e aggiudicandomi il viaggio in Usa per l'anno successivo al Bass Nation Championship».
IL DOLORE
Il mondo italiano e non solo della pesca, sui social, è stato attraversato da un moto di cordoglio immediato. Su una delle pagine di riferimento del bass fishing, che è la pesca con esce artificiali mirata alla cattura del persico trota, in inglese black bass, compare un ricordo commosso: «Tutto il mondo del Bass Fishing si stringe attorno alla famiglia e a gli amici più cari per la scomparsa di Gianni. Abbiamo poche parole per commentare una tragedia del genere. Trentasei anni di vitalità e passione, interrotti bruscamente da un fulmine proprio in uno dei suoi spot di pesca preferiti, il lago di Bolsena, durante le riprese video di pesca al suo amato verdone. Titolare di una delle aziende di pesca sportiva più vitali del momento, Gianni ha dato tutto per la promozione e la divulgazione del Bass Fishing in Italia, e la sua perdita sarà incolmabile. In questi momenti, dentro di noi, c'è sempre la speranza che dopo ci sia comunque qualcosa; ci piace pensare che Gianni continui a collezionare quote record di super Big, guardandoci da lassù e sorridendo dei nostri cappotti».
Francesco Campi
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Il Gazzettino