LA TESTIMONIANZA TREVISO «Sono un inquilino Ater da 50 anni e posso parlare

LA TESTIMONIANZA TREVISO «Sono un inquilino Ater da 50 anni e posso parlare
LA TESTIMONIANZATREVISO «Sono un inquilino Ater da 50 anni e posso parlare a ragion veduta: questa riforma è stata fatta da politici poco accorti o da tecnici sprovveduti»....

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LA TESTIMONIANZA
TREVISO «Sono un inquilino Ater da 50 anni e posso parlare a ragion veduta: questa riforma è stata fatta da politici poco accorti o da tecnici sprovveduti». Zeno Giuliato, volto storico della sinistra trevigiana, sindacalista e politico che ha cavalcato la scena locale per qualche decennio, è tra le migliaia di cittadini che si sono visti aumentare l'affitto. «A me - dice - è andata anche bene. Ho avuto un aumento mensile di circa 80 euro. Altri se lo sono visto raddoppiato o triplicato. Ma il punto è un altro: hanno messo dei parametri assurdi. Prima della riforma per avere diritto a un alloggio Ater, dovevi avere un reddito massimo di 34mila euro annui lordi. Adesso la soglia è stata abbassata a 20mila. Questo vuol dire che io, e tantissimi altri come me che abitano nello stesso posto da decenni e hanno sempre pagato tutte le spese, tra due anni al massimo dovranno uscire e cercare casa nel mercato libero».

L'ACCUSA

La soglia dei 20mila euro, per Giuliato, potrebbe avere grosse conseguenze: «Vuol dire andare a colpire il ceto medio, svuotare gli alloggi Ater da nobili categorie professionali come operai o impiegati. E poi i parametri per valutare l'appartamento: non penso che la vetustà debba essere così importante. Ci sono appartamenti relativamente nuovi realizzati con materiali che già stanno deperendo e che valgono meno di appartamenti ben più vecchi. E tutto questo è stato deciso a tavolino, in maniera burocratica». Poi Giuliato affronta il vero problema: «I parametri del reddito sono stati rivisti per eliminare quei casi di affitti estremamente bassi pagati da persone con redditi medi? È vero: giusto intervenire. Ma con questa riforma non andranno mai a colpire chi paga il minimo ma sotto casa ha parcheggiato la Mercedes ultimo modello. Purtroppo si vanno ad accanire contro i redditi medi. E poi la scelta di prendere come punto di riferimento l'Isee e non la dichiarazione dei redditi: trovo assurdo tartassare qualcuno in base ai risparmi che ha in banca. Pensionati con 20-30mila euro, magari messi assieme risparmiando una vita anche sul mangiare, si vedono l'affitto raddoppiato. Le graduatorie fatte in questo modo, mi dispiace dirlo, favoriranno sopratutto i lavoratori stranieri con redditi molto bassi».
P. Cal.
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Il Gazzettino