LA TERZA ONDATA TREVISO Una pioggia di micro-focolai nelle aziende. L'epidemia

LA TERZA ONDATA TREVISO Una pioggia di micro-focolai nelle aziende. L'epidemia
LA TERZA ONDATATREVISO Una pioggia di micro-focolai nelle aziende. L'epidemia da coronavirus si sta facendo largo soprattutto negli ambienti lavorativi. Generalmente emergono tra...

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LA TERZA ONDATA
TREVISO Una pioggia di micro-focolai nelle aziende. L'epidemia da coronavirus si sta facendo largo soprattutto negli ambienti lavorativi. Generalmente emergono tra i tre e i quattro casi. Poi gli isolamenti spezzano la catena dei contagi. Ma nel frattempo bisogna sospendere alcune attività. «Il dato delle positività in ambito lavorativo è significativo conferma Paolo Patelli, responsabile del contact tracing dell'Usl della Marca non abbiamo grossi focolai, come nella primavera dell'anno scorso. Ora si tratta soprattutto di micro-focolai, ma piuttosto numerosi». In particolare nelle piccole aziende. A livello generale oggi nel trevigiano ci sono 4.680 cittadini in isolamento o quarantena, tra positivi (2.562) e contatti stretti. Compresi 909 ragazzi con meno di 18 anni.

TROPPA RETICENZA
Stare sulle tracce del virus non è semplice. Anche perché capita sempre più spesso che chi risulta positivo non voglia indicare tutte le persone incontrate nei giorni precedenti. «C'è un progressivo aumento della reticenza nel fornire i nominativi delle persone con cui sono venuti in contatto nei giorni antecedenti la diagnosi di positività o la comparsa dei sintomi sottolinea Patelli spesso i positivi si limitano a fornire i nominativi dei conviventi, cosa di cui non possono fare a meno, ma non vanno più in là. La conseguenza è che stiamo registrando una media di tre o al massimo quattro contatti per caso. E questo è un grosso limite per il successo dell'attività di tracciamento». «La sensazione continua è che a oltre un anno dall'inizio della pandemia le persone siano stanche e provate e vedano il dare i nominativi dei loro contatti come un grosso torto fatto ad altri, a cui non vogliono limitare la vita personale e lavorativa. Così, però, viene vanificata parte del tentativo di interruzione della catena di contagio». Il tracciamento, comunque, va avanti senza sosta, anche con la collaborazione dei medici di famiglia e dei pediatri. Al momento i contatti extra-familiari vengono raggiunti nel giro di due o tre giorni.
L'ANDAMENTO
Nel frattempo il coronavirus sembra rallentare costantemente la propria corsa. Ma non ancora abbastanza. Ieri nella Marca sono emersi 53 nuovi contagi. Il numero dei trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione si è ridotto. Gli ospedali, però, registrano sempre il ricovero di oltre 300 pazienti Covid positivi. L'allerta nelle Terapie intensive si è ridimensionata. Adesso in provincia ci sono almeno 16 posti letto liberi. Mentre i decessi non si fermano. Anche ieri sono mancate 5 persone che erano risultate positive. Con questi ultimi, sale a quota 1.730 la triste conta dei lutti registrati nel trevigiano in poco più di un anno e un mese di epidemia. Sarebbe fondamentale accelerare la campagna vaccinale anti-Covid.
LA CAMPAGNA

L'Usl ha già somministrato più di 200mila dosi. Ma adesso i sieri scarseggiano. Si viaggia a ranghi dimezzati. E d'ora in poi ci si concentrerà solo sugli anziani con più di 80 anni (l'88% ha già ricevuto la prima dose) e tra i 70 e i 79, più le persone fragili. Tutte le altre categorie slittano a data da destinarsi: polizia penitenziaria, volontari, donatori Avis, insegnanti e così via. «L'ordine è chiaro: la priorità è coprire tutti gli anziani spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl di conseguenza non possiamo più vaccinare le categorie». La carenza di dosi ha imposto per oggi una giornata di stop. Si riprenderà domani, quando oltre e 2.300 dosi di AstraZeneca dovrebbero arrivare anche 21.060 dosi di Pfizer. Un migliaio di queste ultime verranno date ai medici di famiglia per iniziare a vaccinare a domicilio i 6mila anziani allettati. Entro la fine della settimana, poi, dovrebbero essere disponibili le prime 2.200 dosi di Johnson & Johnson. «Verranno usate per gli over 80 e per le persone tra i 70 e i 79 anni senza particolari patologie», dice Benazzi. Il vantaggio è che con queste basterà una sola dose. L'importante è che arrivino.
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino