La Storia della Serenissima si chiude con l'impero

La Storia della Serenissima si chiude con l'impero
Il periodo di cui si occupa l'ultimo volume della collana La Grande Storia Illustrata della Serenissima, in edicola da domani col Gazzettino al prezzo di 6.90 euro (più il costo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il periodo di cui si occupa l'ultimo volume della collana La Grande Storia Illustrata della Serenissima, in edicola da domani col Gazzettino al prezzo di 6.90 euro (più il costo del giornale»), è quello forse più sconosciuto e controverso della ultra-millenaria vicenda veneziana. Parliamo, naturalmente, della caduta della Repubblica, e della sua cessione all'Austria da parte di Napoleone, nel 1797, quindi del suo successivo inserimento nel Regno d'Italia napoleonico nel 1805, dopo la sconfitta dell'Impero asburgico ad opera dei francesi. Ma come illustra il titolo del volume, La Repubblica e l'Imperatore, il vero protagonista è proprio lui, Napoleone, di cui l'autore Denis Vidale cerca di tracciare un ritratto credibile e non schierato, come vorrebbero invece i suoi fans o i suoi detrattori.

È chiaro allo storico, naturalmente, che la situazione della Serenissima era da tempo precaria, tanto da aver ispirato al britannico conte di Chesterfield - nonostante i suoi fasti - la profezia secondo cui non avrebbe doppiato il capo del secolo. Il libro affronta dunque la questione di quale fu il ruolo del conquistatore francese nella caduta, ma anche nel periodo immediatamente successivo, prima di finire a lungo sotto il dominio austriaco grazie a una clausola furbescamente inserita nel Trattato di Vienna che consentì alle potenze vincitrici di evitare la ricostituzione pieno dello status quo pre-rivoluzionario. Accanto dunque al Napoleone-Attila che devastò il territorio della Repubblica, ne razziò i beni artistici e materiali, disprezzò le sue genti, emerge anche l'Imperatore-innovatore, che svecchiò le istituzioni e le infrastrutture regionali, senza però riuscire a convincere la popolazione né ad assicurare al Veneto la stabilizzazione entro un quadro di riforme a cui probabilmente aspirava.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino