«La soluzione giusta: dividerli fra i paesi in piccoli gruppi»

«La soluzione giusta: dividerli fra i paesi in piccoli gruppi»
(L.M.) Tra i sindaci che si sono pronunciati per l'accoglienza prevale il modello accoglienza diffusa ossia piccoli gruppi quindi facilmente gestibili ma soprattutto per i primi...

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(L.M.) Tra i sindaci che si sono pronunciati per l'accoglienza prevale il modello accoglienza diffusa ossia piccoli gruppi quindi facilmente gestibili ma soprattutto per i primi cittadini accoglienza diffusa significa che tutti i 104 Comuni della provincia devono farsi carico di una quota di immigrati.

È favorevole a questo tipo di soluzione Alessandro Bisato sindaco di Noventa. «Non può passare il messaggio che i sindaci che sono qui vengono catalogati perché anche chi non è presente fa parte dello stato - esordisce Bisato - Il mio non è un si senza condizioni ma la micro accoglienza è la soluzione. Ad esempio se si assegna un profugo ogni mille abitanti di un Comune la situazione diventa gestibile, noi abbiamo 11mila abitanti quindi 11 migranti passerebbero inosservati. I 200 della Prandina sono in linea con gli abitanti di Padova. Se l'argomento però diventa politico non va bene».
Concorda sull'accoglienza diffusa anche il sindaco di Ponso Sandro Parolo. «Io ho partecipato per dovere istituzionale, concordo sull'accoglienza diffusa - afferma Parolo - ma ci vuole tempo e organizzazione inoltre non si può dare l'idea che chi ha partecipato alla riunione si porti a casa i profughi».
Francesco Vezzaro, sindaco di Vigodarzere ha focalizzato la «questione Bagnoli». «Qualcuno si fa forte dell'idea che sosteniamo il sindaco Milan ma il solo vero sostegno che gli possiamo dare è quello di optare per l'accoglienza diffusa - precisa Vezzaro - propongo di sottoscrivere un documento che vada in questo senso. Accogliere in tutti i Comuni della provincia piccoli gruppi credo sia davvero l'unico sostegno che possiamo dare a Bagnoli».

Alla riunione era presente anche Fabio Bui nella doppia veste di vicepresidente della Provincia e di primo cittadino di Loreggia. «Si deve anche tenere conto che le grosse concentrazioni di profughi non potranno che ritorcersi anche su Padova». Un'occasione mancata per i colleghi che non si sono presentati, come sottolinea il sindaco di Ponte San Nicolò, Enrico Rinuncini. «Si è trattato di un incontro per ricevere informazioni quindi grazie a Soranzo che lo ha organizzato e al Prefetto dal quale ci aspettiamo proposte concrete - afferma Rinuncini - i cittadini sono preoccupati ed è nostro dovere dare loro informazioni. Non vorrei che l'immigrazione fosse una questione politica, è un tema che non va in ogni caso politicizzato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino