La soia regina dei campi friulani arranca per colpa del super caldo

La soia regina dei campi friulani arranca per colpa del super caldo
AGRICOLTURAUDINE Mais e soia uno a uno. Se da una parte la superficie coltivata a soia in regione ha sorpassato quella del mais, dall'altra il granoturco ha registrato un raccolto...

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AGRICOLTURA
UDINE Mais e soia uno a uno. Se da una parte la superficie coltivata a soia in regione ha sorpassato quella del mais, dall'altra il granoturco ha registrato un raccolto record, mentre altrettanto non si può dire per gli oltre 50mila ettari di superficie coltivata a soia in Friuli Venezia Giulia.

IL BILANCIO
«Non è un'annata favorevole - spiega Marco Signor, del servizio fitosanitario dell'Ersa il Medio Friuli è stato penalizzato dalle elevate temperature estive. Fino a 32 gradi, infatti, la soia regge l'impatto della temperatura, ma quando la colonnina di mercurio schizza in alto, questo prodotto va in sofferenza nonostante l'irrigazione. È andata meglio nella zona di Fiume Veneto e nella Bassa Friulana dove la vicinanza al mare mitiga il clima e qualche grado in meno può fare la differenza». È stato il caldo, dunque, il nemico della soia, mentre la cimice asiatica marmorata, almeno nella Bassa Friulana «non ha fatto grandi danni - precisa Signor . Il raccolto, nel complesso, è più diversificato rispetto al mais» che ha visto un ottimo raccolto ovunque. «Anche il 2017 non è stata un'annata favorevole a causa del caldo di agosto spiega ancora - se nella Bassa si arriva a una resa di 50 quintali per ettaro, nel Medio Friuli ci si ferma a 35». Invece, i produttori di mais sono riusciti a raccogliere anche 170 quintali per ettaro.
PREZZI
Verrebbe da pensare che la soia si possa consolare sul piano dei prezzi, avendo naturalmente un valore ben più elevato rispetto al mais, ma anche questa voce non fa sfregare le mani ai coltivatori. «Oggi il valore della soia si aggira sui 33,2 euro a quintale precisa Signor , il 10% in meno rispetto ai prezzi del 2017». Un calo forse già annunciato dalla contrazione dei prezzi della soia estera che lo scorso mese continuava a calare in modo preoccupante segnando un -15 euro a tonnellata sul mercato di Milano e -2 euro a tonnellata su quello di Bologna, ma soprattutto, un calo dei prezzi annunciato già in estate con l'entrata in vigore dei dazi Usa-Cina che aveva fatto crollare del 19% il prezzo della soia nell'ultimo mese alla borsa merci di Chicago, principale punto di riferimento mondiale per la quotazione delle materie prime agricole, con un effetto domino che ha toccato anche il nostro mercato. Poca soddisfazione, dunque, anche sul piano economico. Così, un raccolto debole e prezzi poco invitanti potrebbero portare a una nuova inversione di tendenza con un nuovo controsorpasso del mais in termini di superficie coltivata. «È presto per dirlo precisa il tecnico ma si può prevedere una contrazione delle semine».
SUPERFICI

A incidere su quella che sarà l'estensione o la contrazione della superficie coltivata a soia saranno anche le attuali semine di frumento e orzo e un'ulteriore variabile che potrebbe far propendere per il mais è stato proprio il recente e ricco raccolto. Guardando ai prezzi, invece, diventano più interessanti, parlando di soia, quelli riferiti al prodotto coltivato a biologico, anche se in Friuli Venezia Giulia attualmente sono circa mille gli ettari coltivati a soia bio, ma sul fronte dei ricavi i numeri sono buoni, con prezzi vanno da 90 euro a quintale per la soia bio già pulita a uso alimentare ai 78 euro per quella non pulita e sopra i 60 euro per quella a uso zootecnico, che rendono la soia bio sempre più appetibile per i produttori. Per quella non bio, invece, dopo il discreto successo guadagnato in regione negli ultimi anni con una crescita costante, potrebbe esserci un dietrofront. Nei prossimi anni, infatti i coltivatori dovranno tenere conto sia della cimice che può colpire pesantemente anche la soia, sia delle oscillazioni dei prezzi, altrettanto non prevedibili.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino