LA SITUAZIONE VO' «Fare il sindaco non è facile in momenti normali,

LA SITUAZIONE VO' «Fare il sindaco non è facile in momenti normali,
LA SITUAZIONEVO' «Fare il sindaco non è facile in momenti normali, figuriamoci in un'emergenza del genere». Ha risposto così Giuliano Martini, 63 anni, primo cittadino di Vo',...

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LA SITUAZIONE
VO' «Fare il sindaco non è facile in momenti normali, figuriamoci in un'emergenza del genere». Ha risposto così Giuliano Martini, 63 anni, primo cittadino di Vo', a una compaesana che ieri mattina in piazza Liberazione lo ha tirato per la giacchetta tra un momento istituzionale e l'altro. Ha voluto salutare l'uomo che da maggio del 2019 è al timone del Comune collinare e chiedergli come sta e se ha mai avuto momenti di sconforto. A quest'ultima domanda il sindaco fa spallucce e ricorda, stavolta davanti ai microfoni, il suo addestramento: da ragazzo tra gli scout, poi arruolato nel reparto degli Alpini, la formazione rigorosa da farmacista e la sua sconfinata passione per il volo, rigorosamente senza motore. Sa che il cielo non concede sconti: basta una manovra sbagliata e ti giochi la vita. E forse è anche per questo che ha mantenuto sempre i nervi saldi e la barra dritta quando Vo' è diventata zona rossa.

L'ORGANIZZAZIONE
«In cinque giorni abbiamo dovuto rivoluzionare il sistema organizzativo di un intero paese da 1.200 famiglie e 3.300 abitanti, con molte meno risorse di una città come Codogno ricorda pensando al paese blindato, agli approvvigionamenti, ai varchi commerciali attraverso cui far entrare e uscire le merci, alla didattica a distanza . Abbiamo dimostrato a tutti la nostra serietà nell'affrontare i problemi. Abbiamo dato prova si senso civico e resilienza. Ne stiamo cogliendo i frutti, anche in termini demografici: ci sono nuove famiglie che scelgono di abitare da noi perché qui si vive bene. Vo', nel suo piccolo, dà risposte a tutte le esigenze e qui c'è un tessuto sociale che può ancora chiamarsi tale e che si è rafforzato proprio grazie all'emergenza». La grossa difficoltà adesso che il paese conta un solo contagiato, resta quella economica soprattutto per il settore trainante dell'enogastronomia. «Noi affrontiamo sempre i problemi di petto, ce la faremo, anche nelle prossime sfide», afferma Martini, sicuro che anche sul piano vaccinale i suoi concittadini non si tireranno indietro, anzi saranno pronti a offrire il braccio con la stessa disponibilità e fiducia nella scienza dimostrate durante i quattro giri di screening, rispondendo soprattutto all'appello del professor Andrea Crisanti.
L'IMPEGNO

Anche il preside Alfonso D'Ambrosio, 42 anni, dirigente dell'istituto comprensivo di Lozzo Atestino di cui fanno parte le scuole di Lozzo, Cinto e Vo', ha ricordato il grande impegno profuso da inizio pandemia. Gli alunni collinari sono stati i primi a sperimentare la didattica a distanza «partita con un intento profondo, lo stesso che ci anima ancora oggi afferma D'Ambrosio cioè restituire voce e volti ai nostri studenti, mantenere un dialogo educativo e non lasciare nessuno solo». Da qui progetti con altre scuole della penisola, gemellaggi, l'esame completo di terza media, unici in Italia. E ancora: patti territoriali che hanno permesso di fare lezione fuori dalle aule, investimenti sull'arredo scolastico e sulla sanificazione, abbracciando anche proposte all'avanguardia. Non è un caso quindi se il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva scelto di inaugurare l'anno scolastico 2020/2021 proprio nella scuola di Vo', il cui atrio riallestito a punto di prelievo tamponi, era diventato un simbolo mondiale del paese-laboratorio. «Oggi c'è bisogno di un rinnovato impegno educativo che coinvolga tutte le componenti della società», conclude D'Ambrosio. Stamattina, a partire dalle 9, l'istituto vivrà un momento importante: l'evento Io ricordo per commemorare l'anniversario della pandemia. Oltre ai provveditori agli studi regionale e provinciale, interverrà in collegamento anche il neo ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi.
M.E.P.
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Il Gazzettino