LA SITUAZIONE UDINE Nuovo picco di contagi in Friuli Venezia Giulia. Nelle ultime

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LA SITUAZIONE
UDINE Nuovo picco di contagi in Friuli Venezia Giulia. Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 219 nuovi contagi a fonte di 4.627 tamponi eseguiti, il numero più alto, in un giorno, dall'inizio della pandemia da Coronavirus. I casi attuali di infezione sono 2.118 (+175) e salgono a 16 i pazienti in cura in terapia intensiva (+2) e a ben 76 i ricoverati in altri reparti (+11).

I FOCOLAI
Nel dettaglio, per quel che riguarda le residenze per anziani si registrano le positività al Covid di un'infermiere della Rsa Igea (Ts), di un operatore di Villa Verde (Ts), di due operatori dell'Itis (Ts), di un operatore della residenza per anziani Arcobaleno (Ts) e di un operatore dell'Istituto San Luigi (Go). Sul fronte delle scuole sono stati trovati positivi al tampone uno studente di scienze infermieristiche di Ronchi dei Legionari, uno studente del Liceo Grigoletti di Pordenone, uno della scuola Tarabocchia (Ts), uno della scuola Bergamas (Ts), uno della materna Stuparich (Ts) e un insegnante di scuola superiore. In ambito sanitario: un operatore di oculistica e un infermiere (entrambi a Pordenone), un ausiliario di chirurgia a Monfalcone, un programmatore e un tecnico di medicina nucleare al Cro di Aviano, un infermiere di Udine, un ausiliario a San Daniele, un infermiere a Trieste, un'educatrice dell'Anfass e un operatore di cooperative. Infine, un lavoratore della grande distribuzione a Trieste.
Nella serata di ieri, invece, l'ex sindaco e consigliere regionale Sergio Bolzonello ha lasciato il reparto dell'Infettivologia di Udine (dove si trovava dal 13 ottobre) per rientrare a casa. Le sue condizioni sono migliorate. Ora dovrà attendere il tampone della guarigione.
IL GOVERNATORE FEDRIGA
«Per adesso in Friuli Venezia Giulia i numeri» dei contagi «riusciamo a gestirli, anche quelli delle ospedalizzazioni. È chiaro che sono situazioni in divenire, nessuno è in grado di avere certezze. Nel nuovo Dpcm sono previste restrizioni rispetto alla movida e altro. Mi auguro di non dover prendere ulteriori decisioni. Allo stato attuale non è in discussione nulla». Secondo il presidente Massimiliano Fedriga, in questo momento si deve «riuscire a tenere insieme la doverosa protezione sanitaria dei cittadini con una tenuta economica del Paese, altrimenti la mia preoccupazione, invece del coronavirus, sono le proteste e le sommosse nelle piazze». Parlando poi della decisione del coprifuoco deciso dal collega della Lombardia, Attilio Fontana, ha aggiunto: «Ho difeso Vincenzo De Luca quando è stato attaccato dal ministro Azzolina per la chiusura delle scuole, difendo Fontana perché penso che ognuno mette in campo le misure che ritiene più opportune per il territorio. Nessuno fa a cuor leggero quelle scelte, se le fa è perché evidentemente reputa che la situazione possa peggiorare in modo drammatico». In ogni modo, ha ricordato, è stata una scelta condivisa con i sindaci. «Criticare è facile dall'esterno, dall'interno con quelle responsabilità sulle spalle è più difficile».
IL VICE GOVERNATORE RICCARDI
«Per la montagna stiamo valutando il da farsi anche con i sindaci - ha detto ieri pomeriggio Riccardo Riccardi a Pordenone - Ci sono delle aree che ci preoccupano, ma applicare il modello Sappada è più complicato per il maggiore numero di residenti».

«Credo - ha invece commentato le proteste per il trasferimento di personale dall'ospedale di Pordenone a Udine - che non sia il momento di fare queste polemiche. Operiamo dentro un sistema regionale che è anche quello dei posti letto. C'è una collaborazione tra le Infettivologie e credo che serva collaborare. È il momento di curare e salvare la gente. Le questioni organizzative le affronteremo dopo. A bocce ferme, quando magari non saremo di fronte a un'emergenza che non dovrebbe distoglierci dagli obiettivi di dare risposte sanitarie urgenti».
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Il Gazzettino