LA SITUAZIONE ROMA In Veneto la percentuale della popolazione che ha completato

LA SITUAZIONE ROMA In Veneto la percentuale della popolazione che ha completato
LA SITUAZIONEROMA In Veneto la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è in linea con quella nazionale, al 2,24% (2,25% in Italia): ma per gli over 80...

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LA SITUAZIONE
ROMA In Veneto la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è in linea con quella nazionale, al 2,24% (2,25% in Italia): ma per gli over 80 il dato quasi si raddoppia, portando il Veneto ad essere una delle regioni con il maggior numero percentuale di anziani vaccinati. Il dato emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. Più alta in regione la percentuale di over 80 che ha completato la seconda somministrazione dell'antidoto, pari al 4,1% contro la media Italia del 2,9%. Ad oggi in Italia quindi meno di 3 anziani su 100 hanno completato la vaccinazione anti Covid e «la continua revisione al ribasso delle forniture - evidenzia la Fondazione Gimbe -, in soli 2 mesi ha quasi dimezzato le dosi previste per il primo trimestre 2021, che sono precipitate da 28,3 a 15,7 milioni».

Nella settimana dal 17 al 23 febbraio risulta in peggioramento l'indicatore percentuale relativo all'incremento dei casi (+1,6%) rispetto a quella precedente, ma sono sotto la soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti COVID-19. Sempre nella settimana 17-23 febbraio tutte le province registrano un incremento percentuale dei nuovi casi maggiore del 20%.
Anche ieri i contagi sono tornati sopra quota 1.000 in un giorno: +1.304 il numero dei positivi trovati con i tamponi, una soglia che non si registrava da molte settimane.
Finora in Veneto sono poco meno di 110.000 le persone che hanno già completato il richiamo dell'antidoto, e 197.768 quelle che hanno ricevuto la somministrazione di almeno una dose di vaccino. Anche qui, Gimbe spiega che la percentuale della popolazione veneta che ha completato il ciclo vaccinale è in linea con quella nazionale, al 2,24% (2,25% Italia). Intanto la cronaca segnala come un anno di prevenzione, restrizioni e sacrifici per il Covid riescano ancora ad essere ignorati: nel trevigiano 20 alunni e quattro insegnanti di una scuola sono risultati positivi al virus dopo aver partecipato ad una festa di Carnevale privata.
NEL RESTO D'ITALIA
In soli quattro giorni l'indice di contagio Rt è salito a livello nazionale da a 0,91 a 1,02 ed è tornato ai livelli di ottobre; lo indicano i calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento, che ritiene ormai urgenti misure di contenimento mirate a livello di province.
Sono queste ultime a trainare l'epidemia di Covid-19 in Italia. Intanto i dati del ministero della Salute indicano che il numero dei nuovi casi di infezione da SarsCoV2 è balzato a 19.886 in sole 24 ore: il 21% in più rispetto ai 16.424 del giorno precedente.
Resta invece sostanzialmente stazionaria a livello nazionale la situazione dei ricoveri nelle unità di terapia intensiva, che con 2.168 segnano un aumento dell'+1% rispetto al giorno precedente; stabile anche il numero dei ricoverati con sintomi, pari a 18.257. Prosegue la decrescita del numero dei decessi: 308, ossia il 3% in meno rispetto ai 318 di 24 ore prima.

Sono aumentate da sei a otto le regioni che superano la soglia critica del 30% dei posti letto in terapia intensiva. Sono Umbria (57%), Abruzzo (37%), Friuli Venezia Giulia (33%), Lombardia (33%), Marche (36%), Molise (36%) e le province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente con il 35% e il 39%.
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Il Gazzettino