La sfuriata di Brugnaro sui regatanti: «No ai ricatti»

La sfuriata di Brugnaro sui regatanti: «No ai ricatti»
LA POLEMICAVENEZIA Assume connotati politici la protesta dei 14 campioni che si sono rifiutati di vogare a Burano, puniti dalla commissione Tecnica con un anno di squalifica. A...

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LA POLEMICA
VENEZIA Assume connotati politici la protesta dei 14 campioni che si sono rifiutati di vogare a Burano, puniti dalla commissione Tecnica con un anno di squalifica. A tal proposito, il sindaco Luigi Brugnaro aveva dichiarato: «Sono riusciti a complicarci la vita intanto che noi eravamo in campagna elettorale. Ci siamo girati un attimo ed ecco: baruffe subito. Bisognerà che le persone che hanno sempre voglia di litigare vengano messe un po' da parte e segnalate. Non possiamo pensare che lo sport o le tradizioni vengano utilizzate per un tornaconto personale. C'è qualcuno che lo ha fatto. Credo che prossimamente io e Giovanni Giusto sottolineeremo quali siano queste persone che utilizzano la nostra passione, il nostro cuore, la nostra volontà di tener viva la voga a Venezia soltanto come trampolino di lancio, per magari poi far polemiche di altro genere. Questo non va bene. Cercheremo di capire, però i pentimenti e i chiarimenti postumi sono molto stucchevoli. I ricatti: se non vengo io muore tutto, non funzionano. Ci sono tanti giovani, apriremo ad altri. Non abbiamo paura di nessuno».

Una bella strigliata, mentre i regatanti cercano un compromesso con l'Amministrazione, per spiegare le loro ragioni ed arrivare ad una riduzione della sanzione, peraltro rigettando il sospetto che la loro protesta abbia avuto origini politiche.
L'INCONTRO
A questo proposito, venerdì scorso hanno chiesto un incontro a Giusto: una riunione fantasma, poi smentita dalle parti. Peccato che qualcuno ne abbia riferito gli esiti: linea dura dell'Amministrazione, con qualche possibile piccola apertura. L'impressione è che tutti, Comune e regatanti, si siano infilati in un cul-de-sac, perché nessuno può dire di avere la coscienza immacolata: i regatanti perché si sono rifiutati di vogare, il Comune dal momento che ha fornito una barca non consona e poi licenziato una determina non in linea con il bando. Si ricorda, infatti, che l'ufficio Regate aveva prima affidato ai Vignotto una gondola con il fondo rovinato e poi ordinato una competizione a dieci barche. Sette equipaggi su dieci si erano rifiutati di partecipare alla regata di Burano e si erano beccati, per questo, un anno di squalifica. Ma l'intervento del sindaco ha fatto ben capire che non c'è trippa per gatti, malgrado i tardivi pentimenti. Ad esempio, Matteo Zaniol, in una lettera al Comune e ai cittadini di Burano, si è detto pentito di non aver vogato e di accettare serenamente la sanzione comminata.

Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino