Prima si sono chiesti cosa poter fare per cercare di mantenere viva Venezia, poi si sono aperti alla città e ora forniscono risposte. Lo studio d'architettura Kanz è convinto...
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Per questo motivo i Kanz, Mauro Cazzaro e Antonella Maione, hanno deciso di dare vita per il terzo anno all'esposizione Ve.Nice Stuff, che si terrà tra domani e l'11 dicembre a Palazzo Donà Brusa a San Polo (ingresso gratuito). «Lo scopo è di raccontare una città in cui la produttività esista, creando una rete comune che prescinda dal turismo. Tutti i partecipanti hanno una relazione con la città e l'autoproduzione», ha spiegato Maione. Un evento autofinanziato che vede partner come il Comune, lo Iuav, l'Ordine degli architetti, lo Ied e la Confcommercio. All'interno dell'esposizione si troveranno le espressioni di 27 designer che si cimentano in sezioni diverse come la moda, i complementi d'arredo, la grafica e l'illuminazione.
Ad esempio ci sarà l'oggettistica creativa di Andreina Brengola, i manufatti di Raffaella Brunzin, oppure le espressioni di Venice Factory che spazia su più campi. Mancherà l'operato di Tommaso Lucinato, il quale, vivendo ad Ancona, è stato colpito dal terremoto e ha dovuto rinunciare all'ultimo momento. Il successo della manifestazione è spiegato da Cazzaro: «Il primo anno siamo partiti in questo studio con 9 espositori, poi il secondo siamo passati a 19 e ora ne abbiamo selezionati 27 su oltre cento richieste decidendo di aprirci alla città e non solo. Ci hanno chiamati dalla Confcommercio di Roma chiedendoci se fosse possibile farne un marchio itinerante: vedremo». E proprio per cercare di coinvolgere le realtà locali, venerdì, tra le 15 e le 18 si terrà il dibattito: Il design indipendente tra artigianato e imprenditorialità, con esponenti sia della Confcommercio veneziana che di Confartigianato. Lo sfondo sarà curato dalla mostra fotografica Made hand, di Anna Mainenti, che ha scelto di fotografare le mani di artigiani e designer.
Tomaso Borzomì
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Il Gazzettino