LA SENTENZA TREVISO Dopo l'archiviazione disposta dal gip nel 2016 aveva subito

LA SENTENZA TREVISO Dopo l'archiviazione disposta dal gip nel 2016 aveva subito
LA SENTENZATREVISO Dopo l'archiviazione disposta dal gip nel 2016 aveva subito detto: «Ho dimostrato che non c'è stato nessun atto persecutorio, io quei fatti non li ho mai...

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LA SENTENZA
TREVISO Dopo l'archiviazione disposta dal gip nel 2016 aveva subito detto: «Ho dimostrato che non c'è stato nessun atto persecutorio, io quei fatti non li ho mai commessi». Ma in realtà per le accuse mossegli da una ottantenne trevigiana, che l'aveva accusato di averla aggredita verbale e fisicamente, Fabio Deplano è comunque finito davanti ad un giudice. Per precisione il giudice di pace penale di Treviso Procaccini, che ieri ha condannato il 32enne a una multa di 700 euro, a un risarcimento da definire in sede civile e al pagamento delle spese di costituzione come parte civile della donna. I fatti risalgono al gennaio del 2015. Secondo la denuncia sporta nei suoi confronti Deplano, che aveva lavorato presso la casa dell'anziana come assistente domestico per il marito, avrebbe commesso atti persecutori nei confronti dell'ottantenne arrivando anche, in una occasione, ad aggredirla fisicamente. Le indagini della Procura nei confronti del 32enne si erano concluse con una archiviazione. A quel punto l'uomo aveva anche minacciato una controquerela per calunnia. «Mi hanno denunciato senza prove, io non ho mai commesso atti persecutori e tanto meno violenza nei confronti di quella donna. Mi hanno rivolto accuse infondate e infamanti, come del resto hanno confermato i residenti del quartiere» aveva detto. Ma in realtà i guai giudiziari per lui sono proseguiti davanti al giudice di pace. Che ieri ha emesso una sentenza di condanna nei suoi confronti, accertando così la responsabilità per i fatti di cui era stato accusato. Una condotta, quella di Deplano, che secondo il giudice di pace avrebbe non solo messo a disagio la donna, ma le avrebbe anche causato un forte stato di stress per il timore, anzi la paura, che il suo comportamento le avrebbe suscitato.

de.bar.
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Il Gazzettino