LA SEGNALAZIONEPADOVA Scherzo di cattivo gusto o pubblicità per una professionista del sesso? Se lo sono chiesti gli amministratori della pagina Facebook InCivilis Padova quando...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA Scherzo di cattivo gusto o pubblicità per una professionista del sesso? Se lo sono chiesti gli amministratori della pagina Facebook InCivilis Padova quando hanno ricevuto e pubblicato, una foto ricevuta da un cittadino che ritrae un manichino in bikini legato per il collo ad un albero della rotonda di via Lago Ascianghi, a poche decine di metri da via Palestro, con di fronte un cartello che inneggia alle doti di una certa Alexia con tanto di numero di telefono. «Scherzo di cattivo gusto forse, ma comunque un brutto vedere se si pensa ai fatti di cronaca e un atteggiamento imperdonabile proprio per il livello alquanto eccessivo» hanno scritto gli amministratori della pagina che, quotidianamente raccoglie le segnalazioni sui problemi della città, in particolare parcheggi selvaggi e abbandono di rifiuti.
Dopo la pubblicazione della foto hanno anche provveduto a segnalare la vicenda alle forze dell'ordine ma a presentare un'eventuale denuncia, deve essere il titolare dell'utenza telefonica. Per non lasciare nulla di intentato e verificare la natura della questione, gli amministratori hanno provato anche a comporre il numero della fantomatica Alexia, anche per avvisarla in caso si trattasse di uno scherzo trovando però sempre inserita la segreteria telefonica.
La pubblicazione ha scatenato sia le condivisioni che i commenti alla foto. Tra i lettori c'è chi ricorda che pubblicizzare un numero di telefono privato è un reato, chi si limita a sottolineare lo squallore di una tale installazione ma anche qualcuno contro corrente che dice di preferire - non è dato sapere la serietà del commento - questa forma d'arte a quella espressa dai writer lasciando di stucco altri commentatori. Le ipotesi si sono ampliate da chi vede sul manichino la vendetta di un amante sedotto e abbandonato a chi si sofferma che non può trattarsi della pubblicità di una professionista in quanto il cartello specifica free sex. In molti si sono limitati a sottolineare il cattivo gusto. Per ora il mistero rimane.
Luisa Morbiato
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino