«La scuola parte male, la peggiore in Veneto»

«La scuola parte male, la peggiore in Veneto»
L'INTERVENTO BELLUNO Meno 17 al suono della campanella: il ritorno in...

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L'INTERVENTO

BELLUNO Meno 17 al suono della campanella: il ritorno in aula degli studenti fa riemergere lo spauracchio dello spopolamento. Ma la soluzione, per Forza Italia, è l'autonomia del Veneto. Stando alle ultime notizie dell'Ufficio scolastico provinciale nove scuole della provincia sono ancora senza preside perché non ci sono professionisti interessati a lavorare nel Bellunese. Il numero sale a quattordici se si contano quelle che non lo avranno perché gli iscritti sono pochi rispetto ai limiti previsti dalla legge per avere un dirigente proprio. Di conseguenza l'anno scolastico 2019 2020 si apre già con grosse difficoltà per la scuola bellunese: con una serie di reggenze, ovvero di presidi che dovranno occuparsi a scavalco, oltre che del proprio, anche di un altro istituto. Un quadro preoccupante, sul quale interviene il coordinatore di Forza Italia Belluno Dario Scopel. «La fotografia della scuola bellunese ai nastri di partenza del nuovo anno è tutt'altro che rassicurante, anzi, è la peggiore di tutto il Veneto - attacca -. In termini assoluti, la nostra provincia sebbene sia la meno popolosa è di gran lunga quella più in sofferenza tra le sette che compongono la regione. E la situazione, che andrà definendosi nei prossimi giorni, potrebbe addirittura peggiorare, a fronte di possibili nuove rinunce». Il problema, si sa, è annoso e in passato aveva coinvolto anche i professori con cattedre vuote per mesi. Scopel cerca di cogliere le possibili cause di tanta difficoltà e conseguenti soluzioni percorribili. Prima tra tutte l'autonomia. «Se la regione Veneto fosse stata dotata dell'autonomia da lungo tempo inseguita, oggi non ci troveremmo di fronte a questa situazione. Professionisti di vari settori, da quello medico a quello giudiziario, fino al mondo della scuola, prediligono, a parità di condizioni, altri territori; è un fatto evidente e macroscopico, da anni sotto gli occhi di tutti». La preoccupazione di Forza Italia per uno dei servizi strategici e vitali per il futuro del nostro territorio è alta. «Facciamo nostro l'allarme lanciato in questi giorni da più parti, in particolare da alcune organizzazioni sindacali conclude -. La questione, come emerso, non è più e non soltanto quella delle dotazioni organiche, ma della distribuzione delle risorse sul territorio. Se non verranno messi in atto tutti gli strumenti che solo un'autonomia funzionale può rendere concreti, il futuro del territorio bellunese rischia di essere segnato». (atr)

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Il Gazzettino