LA SCOMMESSA VENEZIA Per tanti negozi in crisi, c'è qualcuno che rilancia

LA SCOMMESSA VENEZIA Per tanti negozi in crisi, c'è qualcuno che rilancia
LA SCOMMESSAVENEZIA Per tanti negozi in crisi, c'è qualcuno che rilancia la sfida. Aprirà i battenti domani alle 9.30 senza una vera e propria inaugurazione, per evitare...

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LA SCOMMESSA
VENEZIA Per tanti negozi in crisi, c'è qualcuno che rilancia la sfida. Aprirà i battenti domani alle 9.30 senza una vera e propria inaugurazione, per evitare assembramenti, ma con una vendita promozionale su tutta la merce. A meno di un anno dalla chiusura, lo scorso 31 dicembre, la merceria Silvestro, punto di riferimento di via Garibaldi e dintorni da ben 100 anni, riapre sempre a Castello, in Salizada Sant'Antonin in un locale che ha per lungo tempo ospitato una piccola pescheria e poi un negozio specializzato in icone ortodosse. Una scommessa, di questi tempi.

«È stato un mio amico rappresentante a farmi trovare questo spazio. Per mesi ho cercato, senza trovarlo, un locale in zona, dove continuare la mia attività di merceria, riparazioni sartoriali e vendita di intimo per uomo, donna e bambino», racconta il titolare Claudio Silvestro. Il nonno di Claudio comincio l'attività nel 1919 con la vendita porta a porta, aprendo poi una prima bottega in via Garibaldi. I suoi dieci figli, tra cui il papà di Claudio, a loro volta si diedero al commercio avviando diverse attività sia a Venezia che a Mestre, fino a Jesolo, senza però abbandonare via Garibaldi dove per molto tempo le botteghe dei Silvestro furono tre, una di abbigliamento, una specializzata in tende e materassi ed un'ultima in cui si vendevano articoli di merceria, accessori per la casa e biancheria intima.
«Poi con il rincaro degli affitti, il boom delle vendite on-line e lo spopolamento, abbiamo concentrato la merce in un unico negozio - continua Claudio che, nel frattempo, era rimasto l'unico commerciante della famiglia Silvestro - Nel 2008 mi sono spostato in un locale attiguo, più piccolo, specializzandomi anche in riparazioni sartoriali, insieme con la mia dipendente Sabrina Stradella. Il colpo di grazia è stata l'aqua granda del 12 novembre scorso, infatti il mese successivo ho chiuso il negozio in via Garibaldi. Ora sono felice di poter riaprire, ho trovato il locale giusto, ad un canone d'affitto più che ragionevole ed in una zona popolosa e popolare, adatta alla mia attività». Nella nuova bottega Claudio Silvestro e la fidata Sabrina Stradella hanno deciso di aggiungere anche una novità, la macchina per il ricamo per personalizzare grembiuli, bavaglini per i bimbi e tessuti vari. Una curiosità, il negozio è caratterizzato da una grande e imponente porta composta da formelle in legno inciso arricchite da borchie in ferro battuto, un'opera realizzata agli inizi del Novecento dal vetraio-battitore Umberto Bellotto, artigiano che eseguì a Venezia manufatti, per lo più in ferro battuto, caratterizzate da forme ardite, lontane da gusto del momento.

Invece riaprirà i battenti a gennaio, sempre a Castello, in Barbaria de le Tole la merceria di San Lio, un negozio che ha chiuso i battenti lo scorso 15 ottobre. Cambierà nome, non più Merceria Venezia di Luisadue srl, ma Sotto Sopra, e cambierà anche la titolare, ma la merce sarà la medesima: bottoni, nastri, velluti, fodere, toppe per i maglioni, aghi e filo oltre ad un ampio ventaglio di intimo per donna. Maria Luisa Filippucci, che per 40 anni ha gestito la rinomata bottega in Salizada San Lio ha lasciato il testimone. Ad aprire la nuova merceria sarà una sua dipendente storica, Silvia Santi, che per 20 anni l'ha affiancata, con altre dipendenti, in bottega. «Il canone d'affitto del locale in Barbaria de Le Tole, che per tanti anni ha ospitato un ottico, è abbordabile e così non mi son fatta sfuggire l'occasione. A gennaio aprirò la mia merceria e accanto a me ci sarà mia figlia Giulia di 19 anni».
Claudia Meschini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino