LA SANITÁ PADOVA Il Covid frena. A Padova e provincia si contano quasi mille

LA SANITÁ PADOVA Il Covid frena. A Padova e provincia si contano quasi mille
LA SANITÁPADOVA Il Covid frena. A Padova e provincia si contano quasi mille contagiati in meno rispetto un mese fa. La curva della pandemia continua a calare, regalando alla...

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LA SANITÁ
PADOVA Il Covid frena. A Padova e provincia si contano quasi mille contagiati in meno rispetto un mese fa. La curva della pandemia continua a calare, regalando alla sanità padovana i primi timidi segni di normalità. Lo confermano i dati presentati ieri dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Giuseppe Dal Ben. «Il trend di miglioramento si mantiene nel tempo, le previsioni sono buone, siamo davanti a un dato importante afferma il dg - Tutto quello che abbiamo messo in campo finora, dalla vaccinazione all'uso delle mascherine, sta funzionando. Le nostre abitudini sono cambiate, ma con responsabilità e senso civico possiamo davvero tornare a vivere serenamente. Chi ha ancora dubbi sulla validità della vaccinazione antiCovid, chieda consiglio al proprio medico e si fidi. Ora è importante che anziani e fragili facciano la terza dose, inoltre dal 2 novembre parte la campagna antinfluenzale». I positivi sono 1.602, sette giorni fa erano 2.073 (-471) e un mese fa 2.535 (-933).

RICOVERI
La pressione ospedaliera è sempre più contenuta, dando così modo a medici e chirurghi di recuperare visite e interventi bloccati dal Covid. In Azienda ospedaliera ora sono assistiti 32 positivi, nulla a che vedere con il centinaio di pazienti tra la prima e la seconda ondata. «Si respira aria di post-Covid aggiunge Roberto Vettor, direttore del Dipartimento di Medicina dei sistemi sono iniziate le lezioni in presenza all'università e stiamo ricominciando a vivere tutti assieme. Abbiamo una grande forza in termini progettuali da esprimere».
Una dimissione speciale è avvenuta nei giorni scorsi: un 99enne ha vinto la battaglia contro il Covid anche grazie al vaccino. «E' la riprova di come la vaccinazione possa offrire un'importante protezione e opportunità, anche per i più fragili», sottolinea Deris Boemo della direzione medica. La paziente più giovane, invece, è una 37enne ricoverata in terapia intensiva. La donna non è vaccinata e ha obesità grave. «Le persone che soffrono di obesità sono più a rischio di sviluppare gravi conseguenze della malattia, è dimostrato», aggiunge Vettor.
NO-VAX
Proseguono senza sosta le sospensioni dei non vaccinati. Finora sono stati allontanati dal posto di lavoro 101 dipendenti di via Giustiniani, 12 hanno scelto di vaccinarsi nell'ultima settimana e sono stati quindi reintegrati. Tra i no-vax ci sono 61 infermieri, 32 oss, 5 tecnici di laboratorio e due medici, tra cui un ortopedico e un anestesista. «E' un dato che dispiace afferma con amarezza Dal Ben . Ci fosse anche un solo operatore non vaccinato senza motivo, sarebbe ugualmente spiacevole». Tre sanitari (non medici) erano in servizio alla Patologia neonatale, il reparto diretto dal professor Eugenio Baraldi, dove ci si prende cura dei neonati in pericolo di vita e dei bimbi prematuri. Altri tre no-vax (sempre non medici) sono stati individuati a Microbiologia e virologia, reparto guidato dal professor Andrea Crisanti.
DIPARTIMENTO DI MEDICINA

Nel dipartimento di Medicina l'attività ordinaria si è affiancata a quella Covid. E ora l'obiettivo è tornare ai numeri del 2019. «Si nota una lieve diminuzione a seguito della prima ondata specifica Vettor -. A maggio 2020, ad esempio, si registrano circa 1.300 dimissioni per ricoveri ordinari contro le 1.700 del 2019. Nel 2021, nello stesso mese, si è arrivati a più di 1.500. Molti avevano paura, altri non si curavano dei sintomi e si è andati incontro a ritardi diagnostici. Ora vediamo un effetto di rimbalzo: la gente preme per avere assistenza».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino