«La rotta balcanica? Non è un'emergenza»

«La rotta balcanica? Non è un'emergenza»
UDINE - Mentre i leghisti Massimiliano Fedriga, Barbara Zilli e Mario Pittoni agitano lo spettro dell'«invasione» dei migranti dalla rotta balcanica anche sulla scorta delle...

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UDINE - Mentre i leghisti Massimiliano Fedriga, Barbara Zilli e Mario Pittoni agitano lo spettro dell'«invasione» dei migranti dalla rotta balcanica anche sulla scorta delle recenti dichiarazioni del nuovo prefetto di Udine Zappalorto, l'assessore regionale Gianni Torrenti rassicura: la situazione è sotto controllo. «I numeri dei profughi in arrivo in regione sono gli stessi da giugno, non sono aumentati. C'è da mesi una situazione stabile di flusso verso l'Ungheria, dal quale noi, però, siamo marginalmente interessati, solo per un mezzo punto percentuale». «La rotta balcanica, infatti, non arriva qui ma va in Ungheria, da dove poi i profughi si spostano verso altri Paesi europei, come Germania e Svezia. Rispetto ai 43mila permessi dati dalla Macedonia negli ultimi 60 giorni in regione ne abbiamo riscontrati 250». Per quanto riguarda la cosiddetta emergenza sanitaria, secondo l'assessore si deve proseguire sulla strada già sperimentata a Udine, nella Caserma Cavarzerani, ma anche altrove, «dove sono presenti presidi medici». La presidente Debora Serracchiani ha rilevato che la rotta balcanica «porta direttamente nei Paesi del nord Europa, se questo confine sarà quello da cui arriveranno i migranti sarà tutto da vedere». Ha ricordato che in Fvg «stiamo spingendo sull'accoglienza diffusa» nei comuni: «Sono già 40 quelli che li accolgono e altri 20 se ne aggiungeranno nelle prossime settimane».
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Il Gazzettino