LA ROSA DEI NOMI BELLUNO Il Parco nazionale Dolomiti bellunesi potrebbe avere

LA ROSA DEI NOMI BELLUNO Il Parco nazionale Dolomiti bellunesi potrebbe avere
LA ROSA DEI NOMIBELLUNO Il Parco nazionale Dolomiti bellunesi potrebbe avere a breve un nuovo presidente. Ora sul tavolo del ministro dell'Ambiente Sergio Costa sta per arrivare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA ROSA DEI NOMI
BELLUNO Il Parco nazionale Dolomiti bellunesi potrebbe avere a breve un nuovo presidente. Ora sul tavolo del ministro dell'Ambiente Sergio Costa sta per arrivare una terna di nomi che potrebbero così essere candidati alla guida dell'ente anche se la Regione potrebbe aver già fatto la sua scelta.

L'ATTESA
Dopo l'addio di Benedetto Fiori (ex sindaco di Calalzo di Cadore) a Villa Binotto il 14 luglio del 2015, il consiglio direttivo della riserva è affidato al vice Franco Zaetta che per anni ha così gestito la riserva nazionale. Un triennio che ha visto quindi l'ex sindaco di Pedavena coordinare il Parco prendendo così i poteri dell'ex primo cittadino calaltino in attesa che il Governo decidesse chi mettere alla testa di Villa Binotto. Una nomina travagliata che però ora potrebbe essere dietro l'angolo visto che ieri i quindici sindaci dei Comuni che ricadono dentro i confini del Parco si sono riuniti a Longarone per decidere e proporre una terna di nomi.
I PAPABILI
Tre amministratori di lungo corso i cui curricula ora dovranno essere inviati al ministro dell' Ambiente Sergio Costa ma poi avvallati direttamente dalla Regione Veneto. E così dal cilindro della Comunità del Parco ieri sono usciti i nomi del bellunese Fabio Bristot attualmente consigliere comunale di Belluno ma in passato responsabile del Soccorso Alpino provinciale e assessore di Palazzo Rosso, quello di Ennio Vigne, ora sindaco di Santa Giustina, già presidente della Comunità montana feltrina e nel direttivo dell'associazione regionale Unioni montane e Franco Zaetta. Quest'ultimo è vice presidente dell'ente Parco e da tre anni ne è alla guida come vice presidente vicario, prima è stato per anni sindaco di Pedavena e ha seguito in prima persona la questione della chiusura della Birreria dismessa dal colosso Heineken poi assorbita dal gruppo friulano Castello. Tre amministratori con esperienza i cui nomi a ore arriveranno sul tavolo del Ministero. Tre proposte arrivate direttamente dal territorio, come aveva appositamente chiesto il ministro Costa con l'esperienza necessaria.
LA REGIONE

Nonostante la nomina della presidenza spetti direttamente al ministro la Regione ha però un ruolo importante. Da Palazzo Balbi deve arrivare, infatti, una sorta di via libera locale senza il quale la nuova guida della riserva partirebbe con il piede sbagliato. «Sono tre belle proposte quelle fatte dai sindaci - ha commentato ieri l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin dopo l'incontro sull'emergenza maltempo che si è tenuto a Longarone. Non capisco però perchè il precedente Governo in tre anni non si sia espresso a favore dei candidati di sinistra (Bristot e Zaetta) e ora il Governo dovrebbe sceglierli quando in lizza ce ne è un terzo di centro destra (Vigne).
Alessandro Tibolla
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino