LA ROMA SI RIALZA E RESTA IN EUROPA

LA ROMA SI RIALZA E RESTA IN EUROPA
ROMA L'incubo dei preliminari di Europa League svanisce nella notte dell'Olimpico: la Roma entra in campo al 7° posto ma, battendo in rimonta il Parma (2-1), si riprende il 5°,...

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ROMA L'incubo dei preliminari di Europa League svanisce nella notte dell'Olimpico: la Roma entra in campo al 7° posto ma, battendo in rimonta il Parma (2-1), si riprende il 5°, sorpassando il Milan (+2) e agganciando il Napoli. Il successo, dopo 3 ko consecutivi, è meritato per le occasioni create, anche se sul risultato pesa la gaffe di Fabbri che non concede il rigore del pari alla formazione di D'Aversa. Commovente il ricordo di Ennio Morricone all'ingresso delle squadre sul terreno di gioco: la musica di C'era una volta in America e il patch sulla manica sinistra dei giocatori giallorossi (Grazie Maestro e la sua foto stilizzata).

AGGIUSTAMENTI
Fonseca è di parola e limita il turnover per tornare alla vittoria: appena 3 novità dopo il ko del San Paolo, dove contro il Napoli cambiò la formazione per dieci-undicesimi. Entrano solo Peres, Cristante e Diawara. Fa notizia Kolarov, fuori per il 2° match di fila (dentro a metà ripresa). Caccia all'identità perduta. Il sistema di gioco è il 3-4-2-1, più spregiudicato del 5-3-2 di domenica. Sono 3 i trequartisti - da destra Pellegrini, Veretout e Mkhitaryan - che aiutano Dzeko, in serata no, nel pressing. Pure D'Aversa non esagera con la rotazione e si accontenta di 4 cambi: Pezzella, Barillà, Kucka e Cornelius. Abbandona il 4-3-3 e vira sul 4-3-1-2. Ripartendo con l'ex Gervinho.
VULNERABILI
Ma anche con la difesa a 3 e con 5 giocatori a comporre la linea arretrata, la Roma resta vulnerabile. Alla prima verticalizzazione, su lancio di Iacoponi, il Parma va a dama: Ibanez non si sa che fine abbia fatto, Spinazzola cammina anche se sono passati solo 6 minuti, e Cornelius piomba in solitudine in area. Cristante battezza il suo ruolo calciando l'avversario invece che il pallone. Il Var, cioè Mazzoleni, guida Fabbri. Rigore che Kucka trasforma. Gervinho non affonda e spesso è egoista, i compagni non lo seguono, come se fossero appagati dal vantaggio. Pellegrini capisce che è il caso di approfittare della rilassatezza degli ospiti e guida l'assalto a Sepe. Che trattiene a fatica il suo destro. E che a seguire ringrazia il palo che lo salva dalla rasoiata. I cross, saranno 23 nel 1° tempo, non aiutano la Roma. Decisivo, invece, il contrasto vinto da Peres su Pezzella: l'invito da destra del terzino, con velo ancora di Pellegrini, è per Mhkitaryan che, prima del recupero, conclude di forza per il pari e l'8° gol in campionato (il 2° di fila). Delle ultime 15 reti giallorossi, ne ha segnate 5, a conferma di essere ispirato da mesi. Da 4 anni (Dortmund) non ha questi numeri.
MIRA AGGIUSTATA

La Roma arriva all'intervallo in fiducia: riusciti il 90 per cento dei passaggi. D'Aversa toglie Cornelius, inserisce Kurtic e alza Kucka, tornando al 4-3-3. Ancora Mkhitaryan che, al 4° assist stagionale, scarica in contropiede per Veretout: destro da fuori, 3° gol in campionato (1° su azione) e rimonta completata. Mazzoleni chiama Fabbri a metà ripresa: braccio di Mancini in area. L'arbitro non assegna il rigore e fa arrabbiare il Parma. I giallorossi in contropiede potrebbero dilagare: l'errore peggiore di Villar su assist di Zaniolo entrato solo per il recupero.
Ugo Trani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino