La rivolta dei presidi «Pagati troppo poco»

La rivolta dei presidi «Pagati troppo poco»
TREVISO Molti hanno doppi incarichi, nessuno vanta stipendi faraonici, il personale su cui possono contare è ridotto all'osso e tutto ciò li carica di mille responsabilità,...

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TREVISO Molti hanno doppi incarichi, nessuno vanta stipendi faraonici, il personale su cui possono contare è ridotto all'osso e tutto ciò li carica di mille responsabilità, anche di natura legale. I prèsidi della Marca sono sul piede di guerra. Due di loro hanno sottoscritto con altri 242 dirigenti di tutta Italia un appello inviato direttamente al ministro dell'Istruzione. Si tratta di Milena Valbonesi dell'Ic 1 Martini di Treviso e Rosita De Bortoli del liceo Veronese di Montebelluna. Ma tutti sono in agitazione.

«Il dirigente scolastico è ormai un capro espiatorio, non più un dirigente dello Stato si legge nella lettera spedita a Roma è umiliato nella retribuzione, umiliato dalle responsabilità da gestire senza adeguato personale, senza adeguate risorse economiche e senza adeguati strumenti di tutela». I prèsidi lamentano in particolare la carenza di personale amministrativo nelle segreterie e l'uso smodato dei doppi incarichi. Anche quest'anno il concorso per creare nuovi dirigenti è rimasto una chimera. Quelli che ci sono non bastano. Il risultato è che a settembre 31 scuole della Marca verranno gestite da un preside già alla guida di un altro istituto. Tecnicamente si chiamano reggenze. Alle casse pubbliche conviene: un dirigente per due scuole non viene pagato il doppio, ma riceve un contributo aggiuntivo tra i 600 e i 700 euro al mese. «Ormai un terzo delle scuole è senza preside titolare allarga le braccia Claudio Baccarini, responsabile della Cgil di conseguenza chi è dirigente oggi deve fare fronte a un surplus di lavoro». Tra l'altro senza paghe da nababbi.

I prèsidi non domandano stipendi d'oro, ma un doveroso aggiustamento. Per dare peso alla loro richiesta fanno un confronto con i dirigenti del ministero. «La retribuzione di un dirigente amministrativo del Miur è di 110mila euro lordi annui, mentre quella di un dirigente scolastico di 46mila euro lordi sottolineano a fronte di un numero medio di 5 dipendenti per un dirigente amministrativo Miur di seconda fascia, un dirigente scolastico raggiunge facilmente quota 120/150, senza contare la responsabilità mediamente di mille studenti minorenni». Per protesta i firmatari della lettera non procederanno alla chiamata diretta degli insegnanti immessi in ruolo nei nuovi ambiti. Lo lasceranno fare all'ufficio scolastico. Una questione tecnica. Questo è l'unico punto su cui tra i prèsidi non c'è un fronte comune. «I problemi dei dirigenti avverte Baccarini si risolvono solo risolvendo anche quelli dei docenti e di tutto il personale».
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Il Gazzettino