TREVISO Molti hanno doppi incarichi, nessuno vanta stipendi faraonici, il personale su cui possono contare è ridotto all'osso e tutto ciò li carica di mille responsabilità,...
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«Il dirigente scolastico è ormai un capro espiatorio, non più un dirigente dello Stato si legge nella lettera spedita a Roma è umiliato nella retribuzione, umiliato dalle responsabilità da gestire senza adeguato personale, senza adeguate risorse economiche e senza adeguati strumenti di tutela». I prèsidi lamentano in particolare la carenza di personale amministrativo nelle segreterie e l'uso smodato dei doppi incarichi. Anche quest'anno il concorso per creare nuovi dirigenti è rimasto una chimera. Quelli che ci sono non bastano. Il risultato è che a settembre 31 scuole della Marca verranno gestite da un preside già alla guida di un altro istituto. Tecnicamente si chiamano reggenze. Alle casse pubbliche conviene: un dirigente per due scuole non viene pagato il doppio, ma riceve un contributo aggiuntivo tra i 600 e i 700 euro al mese. «Ormai un terzo delle scuole è senza preside titolare allarga le braccia Claudio Baccarini, responsabile della Cgil di conseguenza chi è dirigente oggi deve fare fronte a un surplus di lavoro». Tra l'altro senza paghe da nababbi.
I prèsidi non domandano stipendi d'oro, ma un doveroso aggiustamento. Per dare peso alla loro richiesta fanno un confronto con i dirigenti del ministero. «La retribuzione di un dirigente amministrativo del Miur è di 110mila euro lordi annui, mentre quella di un dirigente scolastico di 46mila euro lordi sottolineano a fronte di un numero medio di 5 dipendenti per un dirigente amministrativo Miur di seconda fascia, un dirigente scolastico raggiunge facilmente quota 120/150, senza contare la responsabilità mediamente di mille studenti minorenni». Per protesta i firmatari della lettera non procederanno alla chiamata diretta degli insegnanti immessi in ruolo nei nuovi ambiti. Lo lasceranno fare all'ufficio scolastico. Una questione tecnica. Questo è l'unico punto su cui tra i prèsidi non c'è un fronte comune. «I problemi dei dirigenti avverte Baccarini si risolvono solo risolvendo anche quelli dei docenti e di tutto il personale».
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Il Gazzettino