La rivolta dei camici bianchi padovani: «Vergognoso, noi pagati meno di altri»

La rivolta dei camici bianchi padovani: «Vergognoso, noi pagati meno di altri»
IL CASOPADOVA È bufera nella sanità padovana sullo stop del governo all'aumento degli stipendi. Il primo ad alzare la voce è Giampiero Avruscio, direttore di Angiologia...

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IL CASO
PADOVA È bufera nella sanità padovana sullo stop del governo all'aumento degli stipendi. Il primo ad alzare la voce è Giampiero Avruscio, direttore di Angiologia all'Azienda ospedaliera e presidente Anpo, promotore della rivolta dei camici bianchi di via Giustiniani. Una battaglia che nasce dalle differenze di quota per le indennità di carica tra un'Ulss e l'altra, dove l'Azienda ospedaliera ha la cifra più bassa del Veneto. «È vergognoso ammette Avruscio -. Il governo impugna la delibera regionale che prevede di alzare il livello degli stipendi di carriera ai medici dell'azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova ai livelli medi regionali. E ora dobbiamo continuare ad essere i peggio pagati del Veneto, nonostante l'elevato peso assistenziale, l'elevato livello di complessità delle patologie dei nostri pazienti, nonostante l'elevato rischio clinico dei nostri interventi».

LA RACCOLTA DI FIRME
Proprio il dottor Avruscio, lo scorso ottobre, aveva avviato una raccolta firme tra i colleghi padovani per chiedere il trasferimento in massa a Verona. Un gesto di protesta che è riuscito ad accendere i riflettori della Regione sul problema degli stipendi. Oltre allo stipendio previsto dal contratto collettivo nazionale, un direttore di Unità complessa in Azienda ospedaliera ha un'indennità annuale che va da 15 mila a 17 mila euro. Se ci si sposta nell'Azienda universitaria veronese si arriva a 37 mila euro. E si sale ancora all'Usl 9 Scaligera con 50 mila euro. Padova inoltre non prevede indennità per i neo assunti, l'Ulss Scaligera invece assicura da 1.500 fino a 30 mila euro l'anno.
Da anni la distribuzione dei fondi di posizione a medici delle varie Ulss mostra sensibili variazioni, differenze che dipendono anche dalla gestione dei tesoretti delle singole aziende. Lo stesso vale per il personale sanitario, in particolar modo per tecnici e infermieri. «Siamo preoccupati per questa decisione che si ripercuoterà sulla trattativa in Azienda ospedaliera e all'ospedale Sant'Antonio fanno sapere Cgil Fp, Cisl e Uil di Padova -. L'adeguamento dei fondi era indispensabile per dare ristoro a coloro che prendevano lo stipendio più basso. Serviva per una contrattazione decentrata più dignitosa. Valuteremo le iniziative da mettere in atto». Intanto è già stata fissata per domani una convocazione urgente tra sindacati e Rsu.

Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino