LA RIEVOCAZIONE BELLUNO Il tempo ballerino non è riuscito a guastare la

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LA RIEVOCAZIONEBELLUNO Il tempo ballerino non è riuscito a guastare la buona riuscita della manifestazione che si è tenuta domenica sulla cima del Visentin, nella zona ovest del...

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LA RIEVOCAZIONE
BELLUNO Il tempo ballerino non è riuscito a guastare la buona riuscita della manifestazione che si è tenuta domenica sulla cima del Visentin, nella zona ovest del Nevegàl, al confine con Limana. Le associazioni Nevegallika in collaborazione con gli Amici del Nevegal e Belluno Alpina hanno organizzato una cerimonia che si è tenuta ai ruderi di casera Costa, a 1430 metri sul versante bellunese del Col Visentin.

L'INCONTRO
L'occasione era offerta dal 150° anniversario della sua ascesa da parte della spedizione geografico - alpinistica guidata dall'inglese Francis Fox Tuckett. Con lui c'erano il connazionale Edward Robson Whitwell, la guida svizzera Christian Lauener e l'ampezzano Santo Siorpaes. Per la commemorazione, che rientrava nel progetto Nevegàl Loch che ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico che sta dentro la rete di sentieri del Nevegàl, sono stati scelti i resti di una delle malghe più estese del territorio bellunese. La spedizione vi transitò alle 3 e quaranta del 11 giugno 1870, prima di raggiungere la cima alle 4 e dieci del mattino, appena in tempo per vedere sorgere il sole, come documentato nel resoconto del viaggio pubblicato da Tuckett sull'Alpine Journal, la più antica e autorevole rivista di alpinismo del tempo.
LA TARGA

La breve cerimonia, culminata con lo scoprimento di una piccola targa, ha visto susseguirsi gli interventi di Gianpaolo Garaboni e Tiziana Caldart per conto delle associazioni del colle, di Marco Perale, assessore alla cultura del Comune di Belluno e apprezzato storico, che ha inquadrato le figure dei quattro alpinisti, offrendo una nuova suggestiva tesi sull'origine del nome Visentin. Sono poi intervenuti Mario D'Incà che ha recitato la poesia dialettale di Giano Perale Il Faro del Visentin e Gianluca Rossi (Belluno Alpina) che ha sottolineato alcuni riferimenti al paesaggio tizianesco della Valbelluna presenti nel dettagliato resoconto di Tuckett. Il dottore forestale Ivano Caviola si è soffermato sugli aspetti agronomici e forestali del luogo mentre l'alpinista Ivan Ducapa ha illustrato una nutrita serie di oronimi e toponimi dei dintorni della casera. Uno dei momenti più coinvolgenti è stato vedere l'emozione e la felicità negli occhi di coloro i quali, in gioventù, più di 60 anni fa, hanno vissuto in prima persona la vita dell'alpeggio a casera Costa. Gli organizzatori hanno permesso che i veri custodi del territorio potessero raggiungere in elicottero il luogo della cerimonia. Per Mamante Casagrande, Mario D'Incà, Guido Casagrande, Benito Segat, Umberto De Col e Igino D'Incà hanno potuto ammirare ancora una volta lo straordinario panorama, percorrere gli stessi passi, a distanza di tanti anni, rivivere quei luoghi che li avevano visti, ragazzini. Nelle intenzioni dei promotori l'organizzazione di questa pur semplice cerimonia non dovrà rappresentare un evento occasionale, ma piuttosto costituire il primo tassello di una nuova offerta di piccoli eventi culturali. (Fe.Fa.)
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Il Gazzettino