La Regione molla Simon: «Nessun periodo di proroga»

La Regione molla Simon: «Nessun periodo di proroga»
LO STRAPPOPORDENONE No alla proroga, Giorgio Simon sempre più vicino a lasciare l'ospedale di Pordenone. Ieri pomeriggio si è riunita la giunta regionale, e all'ordine del...

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LO STRAPPO
PORDENONE No alla proroga, Giorgio Simon sempre più vicino a lasciare l'ospedale di Pordenone. Ieri pomeriggio si è riunita la giunta regionale, e all'ordine del giorno non c'era alcuna questione legata al futuro della direzione della sanità della Destra Tagliamento. Ma ancora più dell'assenza di un capitolo dedicato al futuro della poltrona più alta della sanità pordenonese, pesano le parole del vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi.

PRESA DI POSIZIONE
Riccardi ha parlato ieri mattina, prima ancora che la giunta si riunisse per affrontare i temi all'ordine del giorno. «Non si discuterà del futuro di Giorgio Simon», ha tagliato corto. Argomento stralciato? «Non si stralcia ciò che semplicemente non c'è», ha tuonato il numero due della Regione. La traduzione è immediata: Giorgio Simon non otterrà la proroga del suo mandato come direttore dell'Azienda sanitaria pordenonese. Non ci saranno editti a favore della guida della sanità locale. Anzi, quella che è arrivata ieri dalle stanze della Regione è stata una chiusura totale.
MURO CONTRO MURO
Simon si aspettava un esito simile. E ha agito in contropiede. A quanto pare, infatti, nella seconda metà della prossima settimana presenterà le sue dimissioni ufficiali da direttore generale dell'Azienda sanitaria pordenonese. Lo farà praticamente in concomitanza con il passaggio alla quiescenza, cioè alla pensione. Sembra tutto logico, ma in realtà la battaglia politica è torrida. Simon non sarà incaricato di guidare l'ospedale di Pordenone in proroga perché la partita non si gioca nella Destra Tagliamento. Ha una portata superiore e arriva a toccare i gangli della politica regionale.
LA SUCCESSIONE

Simon è sempre più lontano dalla riconferma in proroga. Luciano Zanelli, invece, sembra l'indiziato numero uno verso la successione del direttore generale. In ogni caso si tratterebbe di un commissariamento, in attesa della futura nuova nomina. Peserà ovviamente il giudizio del presidente regionale Massimiliano Fedriga, che potrebbe sovvertire i pronostici. Ma un dato sembra certo: il 31 maggio, quando la Regione deciderà, nella lista non ci sarà il nome di Giorgio Simon.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino