La Regione chiede di frenare la velocità dei camion

La Regione chiede di frenare la velocità dei camion
LA STRATEGIATRIESTE Rallentare la velocità dei camion passando dai 70 chilometri all'ora ai 60 e il mantenimento di una distanza di sicurezza di almeno 50 metri per consentire al...

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LA STRATEGIA
TRIESTE Rallentare la velocità dei camion passando dai 70 chilometri all'ora ai 60 e il mantenimento di una distanza di sicurezza di almeno 50 metri per consentire al mezzo pesante di fermarsi in tempo evitando collisioni. Sono le indicazioni che l'assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Graziano Pizzimenti ha già dato ad Autovie Venete assicurando che la concessionaria autostradale «si sta organizzando, è davvero questione di giorni». È infatti urgente intervenire a fronte dei numerosissimi incidenti che continuano a susseguirsi in A4 e che vedono coinvolti mezzi pesanti e autovetture.

LE AZIONI
Ormai l'esodo estivo è alle porte e la Regione ha inoltre chiesto ad Autovie, che ieri a Venezia ha presentato il piano operativo per fronteggiarli, «maggiori segnalazioni per i camion che devono rispettare una certa distanza di sicurezza e velocità e cartelli ben visibili per le macchine che segnalino la presenza degli autovelox» mentre alla Polizia stradale è stato chiesto «più pattugliamento». Inoltre, a fronte di problematiche particolari, la Regione conta di assegnare circa 200 mila euro di fondi complessivamente a Fvg Strade e agli Enti locali, tramite il commissario della terza corsia dell'A4, per assumere degli ausiliari affinchè gestiscano l'area più critica cioè quella che va da Porpetto fino all'entrata di Latisana. «Ho incontrato l'altro ieri il presidente e il direttore di Autovie Venete aggiunge Pizzimenti che facevano visita al cantiere sul ponte del Tagliamento per fare il punto sui lavori che procedono ben più speditamente della tabella di marcia ed è una cosa positiva». Intanto, a partire dal 2 luglio le bramme inizieranno a viaggiare quasi tutte su ferrovia (togliendo i mezzi pesanti carichi dalle strade) per quanto riguarda l'area da Monfalcone a San Giorgio di Nogaro: «Sono tutte azioni purtroppo partite un po' tardi, andavano prese in mano mesi fa. Ma stiamo accelerando» sottolinea l'assessore.
ENTI LOCALI
A proposito di Enti locali, è «ferma intenzione» dell'assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti «condividere con il Cal la nuova riforma restituendo un ruolo fondamentale ai sindaci e di conseguenza ai territori per ridare voce a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia». Secondo l'ex vicesindaco di Trieste è necessario «prima di tutto apportare alcune modifiche urgenti per arginare le pesanti ricadute negative causate dalle scelte della Giunta precedente». Dunque aggiunge: «Se è vero che al tavolo del Consiglio delle autonomie locali siedono molti sindaci, è altrettanto vero che sono presenti in qualità di presidenti delle rispettive Uti, mentre sono esclusi da ogni forma di rappresentanza tutti quegli amministratori che, sottolineo liberamente, hanno scelto di non aderire alle Unioni previste dalla legge 26/2014». Roberti rivela infine un dato: «Sono all'incirca 300mila i cittadini del Friuli Venezia Giulia senza voce nell'ambito del Consiglio delle autonomie locali in quanto residenti nei Comuni che non sono compresi nelle Uti, una stortura a cui bisognerà porre rimedio in fretta».

Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino