LA REGIONE BELLUNO «Non ho ben capito che opere abbia svincolato il ministro

LA REGIONE BELLUNO «Non ho ben capito che opere abbia svincolato il ministro
LA REGIONEBELLUNO «Non ho ben capito che opere abbia svincolato il ministro Danilo Toninelli. Tutto il Paese ha bisogno di opere pubbliche. Non ho capito perché si debba fare la...

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LA REGIONE
BELLUNO «Non ho ben capito che opere abbia svincolato il ministro Danilo Toninelli. Tutto il Paese ha bisogno di opere pubbliche. Non ho capito perché si debba fare la lista di quelle che bisogna sbloccare». Il governatore Luca Zaia non usa giri di parole guardando al futuro delle infrastrutture del bellunese e del Veneto. Tra queste c'è anche il collegamento sciistico tra il Comelico e la Val Pusteria e il prolungamento dell'autostrada A27.

MONTAGNA DA VALORIZZARE
«Siamo per promuovere la Venezia-Monaco. Per noi è strategico e prioritario detta Zaia rientra in una visione generale della valorizzazione della montagna veneta, sempre affrontando il dibattito sul fronte ambientale. Penso però che la presenza dell'uomo garantisca ambiente. E' la sua assenza che non lo garantisce». Con queste parole il governatore risponde in modo indiretto a quanti in queste ore hanno lanciato l'allarme, come Vivaio Dolomiti, Confindustria e il movimento Belluno autonoma regione dolomiti (Bard). «A Roma si decide di far morire il Comelico - scrive il Bard - e a Venezia non si decide il futuro infrastrutturale della nostra provincia. Mentre la questione autonomista veneta e bellunese viene rimpallata tra enti e ministeri perché non arrivi a una conclusione». Ma il governatore non si ferma qui. «Se nella lista delle opere, ad esempio, non c'è la Tav, vuol dire che se la sono dimenticata, perché noi la vogliamo fare. Per quanto riguarda il tratto veneto la vogliono tutti. Punto mette in chiaro è la dimostrazione che non servono elenchi. Ciò che serve è sbloccare tutte le opere. Aggiungo anche la superstrada Pedemontana e la Valdastico nord incalza ci sono un sacco di opere che bisogna fare. Del resto siamo dei grandi pagatori di tasse, 150 miliardi all'anno, e non capiamo perché qualcuno viene con la lista della spesa ridotta».
AVANTI CON L'AUTONOMIA
Di pari passo, sulla questione dell'autonomia tira dritto come un treno. «Anche il ministro Tria ha detto che con l'autonomia si deve andare avanti scandisce Zaia non si deve guardare in negativo al dibattito in corso. Le nostre audizioni sono andate bene. E lo stesso Tria, appunto, alla fine del suo intervento ha detto che si va avanti. Mi dicevano che non avrei mai fatto il referendum. Invece l'ho fatto. E farò anche l'autonomia». Per questo si augura che il governo continui la propria azione: «Non tifo perché se ne vada a casa. Nel contratto c'è anche l'autonomia, se cade il governo vuol dire che non si fa. Invece è bene che si faccia. E velocemente».
NON SOLO GRANDI OPERE

Zaia si è anche espresso sul possibile aumento dell'Iva: «Sarebbe un fallimento e una sconfitta. Ma non mi sembra sia all'ordine del giorno. L'ha chiarito anche il ministro dell'Economia». Infine, c'è stato un riferimento al tema della salute e alla carenza di specialisti negli ospedali. C'è la possibilità che i buchi negli organici vengano coperti con medici provenienti dall'estero. In particolare dall'Est Europa. «E' una sconfitta. Ma è il segno dei tempi conclude Zaia oggi bisogna rispondere alle esigenze del comparto sanitario. Ricordo che a livello veneto mancano 1.300 medici. E 56mila in ambito nazionale. Bisogna urgentemente cambiare la programmazione. Sono assolutamente per eliminare il numero chiuso all'università. Se non altro perché non possiamo selezionare un bravo chirurgo a 19 anni con un test di ammissione, ma lo dobbiamo vedere in sala operatoria. Dall'altro lato bisogna rivedere tutto il modello delle scuole di specialità».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino