La triste storia del partigiano Dino Bondesan, che ha tenuto banco negli ultimi sei anni, finalmente è avviata verso un lieto fine. La figlia Graziella, fin dalla morte del...
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«Prima ho ottenuto la pensione di guerra - spiega dalla sua abitazione milanese - Che mi serviva per sostenere le spese di ricovero in un istituto speciale di uno dei miei fratelli (il più piccolo), nato sordomuto a causa delle percosse ricevute da mia mamma da parte dei fascisti, quando ancora era incinta. Poi una volta appreso che mio padre era stato depennato dall'elenco dei partigiani italiani, ho iniziato la mia battaglia personale. Ringrazio Il Gazzettino, perchè in tutti questi anni è stato l'unico quotidiano a restarmi vicino, raccontando in ogni dettaglio tutte le mie azioni tese a riabilitare la figura di mio papà».
La svolta è avvenuta giusto quest'anno, con la scoperta della croce al merito militare, conferita dal comando di Padova a Dino Bondesan ancora negli anni Cinquanta, ma mai ricevuta dalla famiglia adriese. «Dopo avere avuto questa medaglia con unita una pergamena da parte dell'esercito italiano, ho scritto una lettera alla regina Elisabetta d'Inghilterra, per farle sapere che mio padre durante la Seconda guerra mondiale aveva salvato cinque soldati inglesi, tanto da meritarsi l'encomio del generale Harold Alexander. Giusto qualche settimana fa, dalla residenza di Buckingham Palace mi è giunta la risposta di sua maestà, che ha inoltrato il mio scritto al segretario della difesa. Sono quindi in attesa di ricevere un altro riconoscimento».
Il più atteso però sarà quello che l'Anpi di Rovigo, grazie all'interessamento del senatore Elios Andreini, consegnerà nelle mani di Graziella Bondesan in ottobre: una medaglia in ricordo del papà Dino, che di fatto sancirà il suo ritorno nell'elenco dei partigiani. «Ho già pronto il discorso di ringraziamento da leggere sul palco di Villamarzana, in occasione dell'annuale ricorrenza dell'eccidio avvenuto il 15 ottobre 1944. Come ultima cosa da fare mi resterà la richiesta al Comune di Adria, di trasferire la salma di mio papà dal cimitero al sacrario dei partigiani».
Intanto anche la prefettura di Milano si è interessata a questo caso e vorrebbe che anche il Presidente della Repubblica conferisca un'onoreficenza che cadrebbe a pennello in occasione dei 70 anni dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale.
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Il Gazzettino