LA RECENSIONE La rinascita italiana dell'Orlando Furioso di Vivaldi avviene a

LA RECENSIONE La rinascita italiana dell'Orlando Furioso di Vivaldi avviene a
LA RECENSIONELa rinascita italiana dell'Orlando Furioso di Vivaldi avviene a Vicenza nel 1978 su iniziativa del direttore artistico della Fenice Italo Gomez, con la regia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA RECENSIONE
La rinascita italiana dell'Orlando Furioso di Vivaldi avviene a Vicenza nel 1978 su iniziativa del direttore artistico della Fenice Italo Gomez, con la regia sontuosamente aulica di Pizzi, protagoniste Marilyn Horn e Lucia Valentini Terrani. Al Malibran la regia di Fabio Ceresa predilige una scelta opposta. Non più costumi tiepoleschi, strutture lineari, erotismi raggelati ma una idea di opera eroicomica con grovigli sensuali esibiti. Domina la scena una conchiglia ruotante, luna o antro lussurioso di Alcina, con luci molto contrastate. I costumi sono di un gusto pseudobarocco ostentatamente kitsch. Il regista forza le situazioni e la finzione scenica. Un finto ippogrifo molto teatrale agisce nel palcoscenico e un immenso burattino che poi va in frantumi allude alla follia di Orlando. Ci sono anche momenti di sospensione lirica, come nell'incontro amoroso di Angelica e Orlando, con palloncini volanti di una grazia celestiale. Il racconto è ideato con originalità tra ironia, gioco, irrealtà melodrammatica. Un gruppo di danzatori-mimi accentua la comicità oleografica. Le scene decorative di Massimo Cecchetto rispecchiano le idee di Ceresa che si diverte a fare uno spettacolo apparentemente commerciale, in realtà di una singolare creatività rappresentativa. Diego Fasolis esalta le iperboli e le sorprese vivaldiane con trascinante vitalità, applicando a una orchestra moderna i principi della filologia storica. La compagnia rivela la maturità cui è giunto il belcanto barocco dopo la dittatura anglosassone. Ai tempi della Horn non si poteva immaginare di creare un cast totalmente italiano. Lo sfoggio ornamentale delle colorature emerge nelle voci femminili e in due smaglianti controtenori: sono Sonia Prina e Lucia Ciriello, i protagonisti Orlando e Alcina, Francesca Aspromonte (Angelica), Loriana Castellano (Bradamante), Raffaele Pé ( Medoro), Carlo Vistoli ( Ruggero), Riccardo Novaro (Alfonso). Dunque Vivaldi non è soltanto il creatore del concerto strumentale ma anche uno dei protagonisti del teatro musicale del suo tempo.

Mario Messinis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino