LA RABBIAMONTEBELLUNA L'iniziativa che oggi viene attuata a livello nazionale avrebbe potuto aver luogo lo scorso 5 gennaio su scala locale, a Montebelluna. Lo rivela Walter...
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MONTEBELLUNA L'iniziativa che oggi viene attuata a livello nazionale avrebbe potuto aver luogo lo scorso 5 gennaio su scala locale, a Montebelluna. Lo rivela Walter Battistella, titolare di Tost'i, rinomato ristorante cittadino che oggi aderirà alla protesta. «Faccio parte -racconta- del gruppo nato otto mesi fa in città, intitolato Ore 20 a tavola. Avevamo pensato di aprire, appunto, contro i decreti. Poi, però, in tanti si sono tirati indietro». Così, gli irriducibili, come Battistella, protestano oggi. «La situazione è grave - dice -. Se chi ci governa avesse un reale sentore della situazione, si renderebbe conto che la gente ci sta davvero rimettendo quello che non ha. Non ce la faccio più». E prosegue: «Non mi sento un untore e non è colpa mia se la sanità non è stata gestita nel migliore dei modi. Quello che sta accadendo non è costituzionale. La gente è scesa in piazza per i mercati e i centri commerciali. Noi cosa dovremmo fare? Rimanere inattivi? Ci hanno fatto togliere tavoli e sedie e sanificare tutto. Poi ci hanno fatto chiudere. Perché? Temono la movida. Ma di cosa stiamo parlando? I tempi del pienone sono lontani e al massimo riusciamo ad avere nel locale 20 persone». La rabbia verso il governo è grande. «Una persona ha deciso per tutti, ma personalmente non ce la faccio. Ho quattro dipendenti cui devo dare da mangiare. I soldi che ci sono arrivati sono pochi spiccioli e i ristori vengono decisi sulla base del lavoro di aprile 2019, non dei mesi più intensi». È per tutte queste ragioni che terrà aperto per protesta sia a pranzo che a cena. «So i rischi che corro. Che mi vengano pure a chiudere, tanto non lavoro lo stesso». (l.bon)
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Il Gazzettino