La rabbia delle categorie: così non si può resistere

La rabbia delle categorie: così non si può resistere
LA RABBIAPORDENONE La stretta del nuovo dpcm di ieri con le chiusure alle 18 per bar e ristoranti e la sospensione di attività di palestre, piscine, cinema e teatri ha scatenato...

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LA RABBIA
PORDENONE La stretta del nuovo dpcm di ieri con le chiusure alle 18 per bar e ristoranti e la sospensione di attività di palestre, piscine, cinema e teatri ha scatenato reazioni anche in regione sia della politica che delle categorie produttive. «Governo totalmente sordo al confronto. Sorprende che dopo la collaborazione data ieri dalle Regioni ci sia stata la totale indifferenza dell'esecutivo. Evidentemente qualcuno non si rende conto della situazione del paese reale. Il governo chiede unità istituzionale e poi la mortifica e la umilia. Così rischiano di scomparire molte attività del commercio, ristorazione e del turismo», è stato il duro commento del governatore del Fvg Massimiliano Fedriga. Non ci è voluto molto che le categorie usassero parole anche più forti. «L'allarme manifestato da Massimiliano Fedriga sul rischio scomparsa di migliaia di attività economiche ci trova totalmente al fianco del governatore». Ad affermarlo il vicepresidente nazionale e presidente di Confcommercio Fvg Giovanni Da Pozzo alla luce dei contenuti del provvedimento in vigore dalla mezzanotte di ieri. «La chiusura alle 18 dei pubblici esercizi e della ristorazione, situazioni in cui, con il rispetto delle regole che vengono applicate rigorosamente dalla grandissima parte degli imprenditori, il contagio non si è diffuso come invece avvenuto in altri contesti come i trasporti».

FURIA MARCHIORI
E a essere infuriato è anche il presidente dell'Ascom di Pordenone. «Per anni le categorie dei commercianti e degli esercenti sono state additate come la causa dell'evasione fiscale. Ora, nel mezzo della pandemia, vengono considerato né più né meno che gli untori. Mentre c'è stata la totale incapacità a gestire il nodo dei trasporti con l'apertura delle scuole, è lì che è sorto il problema. La movida? Certo, ma esercenti e baristi si sono impegnati al massimo nel rispetto delle regole. E poi ci sono stati i controlli, con la disponibilità e la collaborazione delle categorie comprese quelle delle palestre e dei centri benessere, delle forze dell'ordine che hanno consentito di individuare e punire che sgarrava. Non ho visto invece - sottolinea Marchiori - la stessa attenzione e lo stesso rigore, per esempio, in occasione del Giro d'Italia esattamente una settimana fa. Nessuno sottovaluta la gravità della situzione ma qui c'è davvero il rischio che la pandemia diventi psicologica ed economica».
ARTIGIANI

«Ritengo che il nuovo Dpcm si accanisca contro una categoria che ha già abbondantemente pagato il dazio di un lockdown durato ben tre mesi. Bar e ristoranti solo ora stavano cominciando, lentamente, a rialzarsi, e adesso ricevono l'ennesimo schiaffo», così Marco Zoratti, vicepresidente di Confesercenti Fvg. «Il provvedimento è l'ennesima mazzata a un sistema economico già fortemente provato. Siamo sconcertati e preoccupati dinnanzi alle misure che scatteranno da domani ed esprimiamo la massima solidarietà nei confronti delle attività che si vedranno una volta in più penalizzate», il presidente di Confartigianato-Imprese Fvg, Graziano Tilatti non ha dubbi. E aggiunge: «La lista dei settori artigiani colpiti dal nuovo provvedimento si allunga ulteriormente».
d.l.
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Il Gazzettino