La rabbia dei primi cittadini: «Non daremo più un euro»

La rabbia dei primi cittadini: «Non daremo più un euro»
LA RIUNIONEPADOVA Tra i presenti alla riunione sul trasporto pubblico anche Sabrina Doni, primo cittadino di Rubano, comune servito in parte dalla linea urbana 10 che ha il suo...

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LA RIUNIONE
PADOVA Tra i presenti alla riunione sul trasporto pubblico anche Sabrina Doni, primo cittadino di Rubano, comune servito in parte dalla linea urbana 10 che ha il suo capolinea ovest nella frazione di Sarmeola. Un autobus che periodicamente i cittadini da anni chiedono dio estendere almeno fino al popoloso quartiere Europa a ridosso del capoluogo. «E' stato convocato un incontro nel quale abbiamo discusso delle tratte extraurbane degli autobus urbani - si è limitata a riferire Doni - stiamo ragionando sulla questione e facendo una serie di riflessioni con i tecnici».

Non ha preso parte al confronto di Palazzo Moroni invece Luigi Bisato sindaco di Noventa in quanto gli autobus urbani non entrano nel suo territorio comunale. «Da anni lottiamo per avere il servizio ma non c'è stato nulla da fare, siamo a 5 chilometri da Padova ma siamo serviti solo da linee extraurbane - ha spiegato il sindaco - dopo la fusione ed il passaggio da Aps a Busitalia siamo riusciti ad ottenere di abbassare il costo del biglietto. Per arrivare da Noventa in centro città il prezzo del biglietto è di 2,40 euro ma i nostri cittadini spendono 1,70 euro perché il Comune si è accollato il costo di 70 centesimi per ogni biglietto venduto, una cifra per noi importante, circa 80.000 euro l'anno anche se ad esempio Albignasego sborsa per il servizio fatto da autobus urbani sul suo territorio sui 200 mila euro l'anno». I sindaci sono in attesa degli sviluppi della situazione definita come minimo spinosa.

Per i Comuni che vedono i bus urbani fare servizio sul loro territorio, indipendentemente dall'estensione del servizio e dalla cifra più o meno alta versata per tanti anni, si tratta ora di cifre consistenti. La cosa che appare certa è che nessuno dei Comuni della cintura intende pagare un euro per questi primi mesi del 2018, sono tutti alla ricerca di una soluzione allo studio dei rispettivi uffici. Ufficialmente, per ora non intendono impegnarsi in dichiarazioni lanciandosi in commenti ispirati dalla prudenza da «trovo inopportuno e prematuro parlarne» a «la situazione è delicata e deve essere attentamente vagliata» , «abbiamo discusso della tematica ma non intendo per ora rilasciare dichiarazioni». L'orientamento sembra comunque essere quello di fare un fronte comune anche se per ora con diversi orientamenti. Quello che appare invece chiaro è che anche se percorrendo strade diverse il punto di arrivo sembra essere quello di riavere indietro il denaro investito per un servizio già coperto dai fondi regionali.
L.M.
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Il Gazzettino