La Provincia cambia rotta: Palazzo Rettori non si vende

La Provincia cambia rotta: Palazzo Rettori non si vende
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IL PIANO
BELLUNO La Prefettura non si vende. La Provincia la ritira dal menù. Non tanto perché non si trovino compratori o soggetti interessati al palazzo più bello di Piazza Duomo. Piuttosto, per tenere in cassaforte il gioiello di famiglia. «Non abbiamo nessuna intenzione di vendere Palazzo dei Rettori (sede degli uffici prefettizi, ndr) - assicura Ivan Minella, consigliere provinciale con delega al patrimonio -. Primo perché è un vero e proprio gioiello. E poi perché ci frutta quasi 200mila euro l'anno di affitto». Già, è un gioiello. Impianto quattrocentesco, completato in pieno Cinquecento, Palazzo dei Rettori è un mix riuscito di gotico veneziano e di stile rinascimentale. Eppure, storia, architettura e opere d'arte conservate all'interno non sono bastate, in un recente passato, a metterlo sulla lista delle cose da vendere. L'ultima volta qualche anno fa, nel pieno della crisi della Provincia post-Delrio, quando a guardare le casse asfittiche di Palazzo Piloni tremavano le vene ai polsi (e quando sembrava che l'ente dovesse tirare le cuoia da un momento all'altro). Nel 2015 infatti l'Agenzia del Demanio (il soggetto con cui il Governo intendeva dare una mano agli enti locali a fare gli immobiliaristi) era salita a Belluno per vedere gli immobili inseriti dalla Provincia nel piano delle alienazioni. E tra le cose in vendita c'era anche la Prefettura. Non se ne era fatto niente, perché Invimit (l'istituto che acquisisce immobili di valore per conto dello Stato) aveva proposto poco più di 4 milioni di euro. Troppo poco, visto che appena qualche anno prima una stima aveva valutato un valore attorno ai 6 milioni abbondanti per il palazzo che si affaccia su Piazza Duomo.

PIANO ALIENAZIONI
«Ci frutta quasi 200mila euro l'anno» dice Minella. Difatti, il ministero degli interni paga alla Provincia 197.544 euro l'anno per tenere i suoi uffici a Palazzo dei Rettori. Ecco l'altro motivo per non vendere. «Non ci pensiamo neppure» continua Minella. Che sta preparando il piano alienazioni. Negli ultimi anni il piano aveva messo in vendita vari beni, molti quasi dimenticati, come la sede dell'ex Anas sull'Agordina, la Casa Cantoniera di Misurina, la partenza della seggiovia a Pieve di Cadore, accanto alle caserme dei Carabinieri di Feltre e di Santo Stefano di Cadore.
INVENTARIO DEI BENI

Prima di chiudere il piano alienazioni, bisogna conoscere quello che la Provincia possiede. È lo spirito con cui Minella sta inventariando i beni. Non solo quelli della Provincia, «ma tutti i beni immobili di proprietà pubblica presenti sul territorio provinciale».
Damiano Tormen
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Il Gazzettino