LA PROTESTA BELLUNO Tornano sabato 19 ottobre sui monti e nelle piazze bellunesi

LA PROTESTA BELLUNO Tornano sabato 19 ottobre sui monti e nelle piazze bellunesi
LA PROTESTABELLUNO Tornano sabato 19 ottobre sui monti e nelle piazze bellunesi gli ormai tradizionali fuochi per l'autonomia, organizzati dal movimento Belluno Autonoma Regione...

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LA PROTESTA
BELLUNO Tornano sabato 19 ottobre sui monti e nelle piazze bellunesi gli ormai tradizionali fuochi per l'autonomia, organizzati dal movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti e nati in occasione della grande mobilitazione in difesa della Provincia del 2012.

Nell'edizione 2019 i fuochi illumineranno la questione della minoranza ladina e il futuro assetto parlamentare, alla luce del taglio dei parlamentari che priverebbe quasi sicuramente la provincia bellunese di rappresentanti a Roma.
LE MINORANZE
«Come avevamo già scritto qualche settimana fa al Ministro Boccia - ricorda il presidente del movimento, Andrea Bona -, vogliamo evidenziare la disparità di trattamento che la provincia di Belluno subisce rispetto alle altre realtà con minoranze linguistiche: ben 38 comuni bellunesi, quindi più della metà, sono riconosciuti come ladini, e quindi area di minoranza linguistica, da una legge nazionale. Perché vengono assegnati per legge dei seggi alla Camera ai deputati dei partiti di Bolzano, Trento e Aosta e a Belluno questo viene negato? Ci sono forse minoranze più degne di altre?».
PARLAMENTARI BELLUNESI
Ecco quindi la proposta del Bard: «Con la nuova legge elettorale, in attesa del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, è necessario già da ora riconoscere almeno un seggio alla Camera dei Deputati e uno al Senato per i rappresentanti bellunesi e almeno altrettanti per i rappresentanti dei ladini bellunesi. Per questo fin da ora chiediamo il supporto dei nostri senatori e deputati per la realizzazione di una norma elettorale specifica per il Bellunese - spiega Bona -. Quando incontreremo il Ministro Boccia, parleremo anche di questo, oltre che del ritorno dell'elettività dell'ente Provincia di Belluno. Il tema è sempre lo stesso: non si può disconoscere la tutela di un territorio largamente popolato da una minoranza linguistica. Se poi vogliamo riesumare anche il passaggio della famigerata Legge Delrio sulle province con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri, allora è chiaro a tutti che il territorio bellunese non può essere continuamente trattato alla stregue del resto d'Italia».
DIGNITÀ

«C'è una specificità territoriale, c'è una situazione unica su tutto il territorio nazionale il confine con due realtà a statuto speciale -, c'è una minoranza linguistica riconosciuta da una legge dello Stato, dalla Costituzione e da convenzioni internazionali - conclude Bona -. O lo Stato riconosce la particolarità di Belluno, e prende adeguati provvedimenti, oppure quelle della democrazia e della tutela dei diritti di tutti i cittadini sono solo belle favolette che ci raccontano mentre sviliscono il nostro territorio e la nostra dignità».
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Il Gazzettino