La proposta di Gottardo: «Abolire le distanze per abbattere i cinghiali»

La proposta di Gottardo: «Abolire le distanze per abbattere i cinghiali»
TEOLOPoco importa che, statistiche alla mano, si sia toccato alla fine del giugno scorso il numero record di 195 cinghiali abbattuti da inizio anno. Per Vincenzo Gottardo, vice...

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TEOLO
Poco importa che, statistiche alla mano, si sia toccato alla fine del giugno scorso il numero record di 195 cinghiali abbattuti da inizio anno. Per Vincenzo Gottardo, vice presidente della Provincia di Padova, con delega alla Protezione civile, il numero degli ungulati che infestano non solo i colli, ma anche i campi della Bassa resta tale da richiedere misure così drastiche da superare alcune tutele imposte dalla Regione all'attività dei cacciatori. Una di queste è quella che finora proibisce ai selecontrollori armati di carabina con gittata di 1500 metri di evitare di sparare in prossimità di strade ed abitazioni.

«La prescrizione commenta Gottardo impedisce di fatto il coinvolgimento nelle operazioni di abbattimento degli operatori formati dotati di fucili a lunga gittata. I cacciatori, operando da altane, potrebbero agire comunque in sicurezza». Per l'assessore provinciale la norma che abiliterebbe i selecontrollori a usare la carabina anche in prossimità di insediamenti abitati, ha una valenza più significativa per le campagne della Bassa rispetto ai colli. Sparare ai cinghiali in pianura con fucili a lunga gittata, infatti, è praticamente impossibile, rispetto agli ostacoli naturali che possono interporsi alla traiettoria balistica in collina. «In ogni caso obietta il vice presidente del Parco, Antonio Scarabello la norma non può essere assolutamente derogata. Tutti i punti dei colli nei quali si può sparare sono consentiti alla luce di un accurato esame balistico. Non è del resto un caso che proprio vicino alle case e alle strade abbiamo autorizzato i cacciatori muniti di arco e frecce all'abbattimento dei cinghiali».
LE MISURE
Per l'assessore Gottardo, in ogni modo, il potenziamento del raggio di azione dei selecontrollori non costituisce l'unica misurA per una lotta finalmente efficace contro gli ungulati. «Bisogna incrementare continua anche le installazioni delle reti elettrosaldate nei punti più critici del transito dei cinghiali dei colli. Ma le barriere doverebbero essere innalzate anche fuori dell'ambito del Parco, proprio per impedire agli animali di colonizzare nuove zone, come avvenuto di recente». Resta da compiere inoltre un forte salto di qualità attraverso la riforma della Polizia provinciale. «Vanno ottimizzate conclude Gottardo - tutte le attività nelle loro competenze per il controllo della fauna selvatica. Gli uomini in divisa non soggiacciono infatti alle limitazioni di altri soggetti autorizzati».

Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino