LA PROPOSTA A Faè di Longarone sabato e domenica; a monte Fontana Secca,

LA PROPOSTA A Faè di Longarone sabato e domenica; a monte Fontana Secca,
LA PROPOSTAA Faè di Longarone sabato e domenica; a monte Fontana Secca, in Comune di Quero-Vas, soltanto sabato. Queste le due proposte per le Giornate Fai all'aperto annunciate...

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LA PROPOSTA
A Faè di Longarone sabato e domenica; a monte Fontana Secca, in Comune di Quero-Vas, soltanto sabato. Queste le due proposte per le Giornate Fai all'aperto annunciate ieri nel corso di una conferenza stampa nazionale on-line. Si tratta delle tradizionali Giornate di primavera che quest'anno sono state rinviate a causa del Covid e a cui è possibile partecipare solo a piccoli gruppi di 10 persone e prenotandosi online su giornatefai.it fino a esaurimento posti, non oltre le 15 di venerdì. Al momento della prenotazione, è chiesto un contributo, importante per le attività di restauro, tutela e valorizzazione del patrimonio d'arte e natura italiano.

LA PASSEGGIATA
La delegazione bellunese guidata da Adriano Barcelloni Corte e il Gruppo Fai Giovani di Belluno hanno dunque organizzato per sabato e domenica una passeggiata a Faè: sarà l'occasione per conoscere aspetti naturalistici e botanici, i profili di alcuni importanti personaggi legati allo sviluppo industriale del passato e fatti storici che hanno interessato l'area. Protagonista della visita sarà la famosa sequoia gigante, sopravvissuta al disastro del Vajont, alta 33 metri, albero che si trova sulla piana alluvionale del Piave vicino all'azienda agricola Tenuta del Faè, raggiungibile dalla statale 51. Di grande valore, non solo botanico, la sequoia dal 2017 è stata inserita dalla Regione Veneto tra gli alberi monumentali: è una delle prime piante di questa specie importate in Europa dall'America del Nord e giunse nel Bellunese nel 1840, per ornare il giardino della villa Tallachini, poi Protti. La sera del 9 ottobre 1963 le acque del Vajont travolsero la tenuta ed il fusto della sequoia mostra ancora la scortecciatura alta 5 metri, come l'ondata, di quella notte.
IN QUOTA
Il secondo sito visitabile grazie al Fai, ma solo sabato è Monte Fontana Secca, bene del Fai attualmente in restauro. La malga è un panoramico alpeggio con vista sulla valle del Piave, tradizionale destinazione della transumanza estiva delle burline, razza bovina autoctona quasi in via di estinzione. Il bene ha un'estensione di 150 ettari nella porzione sud-orientale del massiccio del Grappa. Sarà possibile visitare malga Fontana Secca al seguito di una guida alpina che condurrà alla scoperta del sito eccezionale dal punto di vista ambientale e naturalistico, ma anche storico: in quest'area passava infatti la linea del fronte durante la Prima guerra mondiale e Fontana Secca è stata teatro di una tragica battaglia del 1917.

Giovanni Santin
© riproduzione riservata
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Il Gazzettino