La prima cittadina querela l'ex dg Il timore di possibili nuovi audio

La prima cittadina querela l'ex dg Il timore di possibili nuovi audio
IL CASOROMA Volano gli stracci. Così mentre si annuncia la diffusione di altre registrazioni che documentano le pressioni del Campidoglio sull'ex dg Lorenzo Bagnacani e su tutto...

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IL CASO
ROMA Volano gli stracci. Così mentre si annuncia la diffusione di altre registrazioni che documentano le pressioni del Campidoglio sull'ex dg Lorenzo Bagnacani e su tutto lo staff Ama, i legali della sindaca Virginia Raggi passano al contrattacco e annunciano di essere pronti a denunciare il manager «per diffamazione o calunnia»

L'ipotesi che altre conversazioni riservate vengano diffuse sui giornali agita non poco la prima cittadina che tenta la mossa della denuncia.
Lo scontro è sulla mancata approvazione del bilancio 2017 della municipalizzata: da una parte il Campidoglio, azionista unico, che non ha voluto riconoscere ad Ama il credito di 18 milioni di euro, vantato dal 2008, dall'altro i vertici dell'azienda, che pretendevano l'iscrizione della posta in attivo. Intanto, la procura di Roma, che ha iscritto sul registro degli indagati il dg del Campidoglio, Franco Giampaoletti, l'ex ragioniere del Comune, Luigi Botteghi, e il capo ad interim della Governance, monitoraggio e controllo organismi partecipati Giuseppe Labarile, con l'ipotesi di tentata concussione, ha disposto la trascrizione degli audio depositati da Bagnacani al momento della denuncia. Registrazioni che testimoniano il clima pesante: «Se ti dicono che la luna è piatta, lo devi scrivere», diceva la Raggi». Audio sulla cui genuinità, però, la procura non ha alcuna certezza e che non vengono considerate penalmente rilevanti. I nomi dei tre dirigenti sarebbero finiti, invece, sul registro degli indagati per le pressioni subite dall'ex direttrice del dipartimento Tutela ambiente, Rosalba Matassa, che da dicembre non è più in Ama. Anche questi fatti sarebbero stati documentati con file audio, finiti agli atti dell'inchiesta.
CONTRODENUNCIA
«Attendiamo di leggere l'esposto presentato dall'ex ad per valutare se ci siano profili penali, come ad esempio la calunnia o la diffamazione», annuncia l'avvocato della sindaca Emiliano Fasulo. L'esposto di Bagnacani, corredato dagli audio, è stato presentato in procura più di un mese fa, ma già a novembre il manager si era rivolto alla magistratura. La Guardia di Finanza, coordinata dalle pm Luigia Spinelli e Claudia Terracina, valuta se ci siano profili di irregolarità o se si tratti soltanto di un problema politico.
Non è escluso che dopo le festività pasquali l'ex numero uno di Ama possa essere convocato dagli inquirenti per ulteriori approfondimenti. Intanto Raggi è tornata sulla vicenda sostenendo che il bilancio «era irregolare» e non poteva essere approvato. Lasciando intendere che il via libera avrebbe garantito i premi ai manager. Ipotesi esclusa anche dagli investigatori.

Ad insorgere sono anche i sindacati, che lamentano l'assenza di un Cda e di un piano industriale per l'azienda. «L'Ama è destabilizzata dal cambiamento di numerosi dirigenti, fa i conti con mezzi mal funzionanti e con enormi problemi riguardanti gli impianti», spiegano di segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, che denunciano «una situazione di stallo sul bilancio di Ama che si sta protraendo da dieci mesi». Polemiche anche sul fronte politico. Sul contenuto degli audio del colloquio dell'ottobre scorso, è intervenuto il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Mi tiro fuori dal gioco giustizialista di dare colpe - ha detto - Ma un presidente di Regione o un sindaco non può dire a un amministratore di una società pubblica io sono il socio e tu devi ubbidire», perché l'Ad di un'azienda sta lì esattamente a garante della funzionalità dell'azienda. E come dice Bagnacani nell'intercettazione il suo dovere è prima di tutto verificare e tutelare i bilanci dell'azienda».
Val.Err.
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Il Gazzettino