LA POSIZIONE PADOVA «Sta facendo più vittime la disinformazione che

LA POSIZIONE PADOVA «Sta facendo più vittime la disinformazione che
LA POSIZIONEPADOVA «Sta facendo più vittime la disinformazione che il Coronavirus stesso: avremo più falliti che contagiati». Sono parole forti quelle del presidente della...

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LA POSIZIONE
PADOVA «Sta facendo più vittime la disinformazione che il Coronavirus stesso: avremo più falliti che contagiati». Sono parole forti quelle del presidente della Provincia di Padova, Fabio Bui, che ieri si è recato all'Azienda ospedaliera assieme al delegato della Protezione Civile, Vincenzo Gottardo. Bui ha visitato la tendopoli allestita accanto alla palazzina di Malattie infettive. Undici i tendoni che sorgono dove prima c'era un parcheggio per i dipendenti. L'area da un lato verrà utilizzata per eseguire tamponi ai contatti asintomatici, dall'altro accoglierà i pazienti sospetti che già stanno male.

«Nemmeno la tragedia ben più grave di Cernobyl del 1986, ha raggiunto un tale grado di isterismo e di approssimazione informativa sottolinea Bui -. Allora i danni alla salute e all'ambiente furono di gran lunga più drammatici. Questa ondata di panico sta facendo precipitare nel baratro economico le nostre aziende e attività commerciali. Prima che sia troppo tardi smettiamo di fare pressapochismo e lasciamo che in merito alle strategie per il contenimento del virus e rispetto alle valutazioni sul suo grado di aggressività, parlino solo ed esclusivamente gli scienziati e i sanitari, figure per le quali l'Italia non è seconda a nessuno».
I dubbi di Bui sono molti. «Due domande sorgono spontanee: gli altri Paesi europei, come mai non stanno affrontando questa emergenza con lo stesso grado di isterismo? Perché non parlano del virus e difendono, invece, il loro sistema Paese riconducendo nel giusto ambito questo argomento strettamente sanitario? si chiede Bui -. Il rischio tutto italiano è quello di parlarsi sempre addosso, amplificare le cose negative e non spendere alcuna parola per valorizzare le straordinarie eccellenze che il nostro Paese produce e dovrebbe difendere».

L'obiettivo, dunque, è il rilancio. «Il Coronavirus può essere una opportunità per premere sull'acceleratore conclude -, per approfittare e sbloccare opere pubbliche ferme da anni: decine e decine di miliardi di commesse sarebbero un grandissimo volano non solo per le grandi imprese ma anche per le Pmi. Cerchiamo di sburocratizzare, rendere più snelle le regole, intervenire tempestivamente, tutti insieme, per fronteggiare l'emergenza e trasformarla in opportunità di crescita».
E.Fa.
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Il Gazzettino