LA POLITICA VENEZIA Cona di nuovo sotto i riflettori della politica. Giovedì

LA POLITICA VENEZIA Cona di nuovo sotto i riflettori della politica. Giovedì
LA POLITICAVENEZIA Cona di nuovo sotto i riflettori della politica. Giovedì prossimo, 23 novembre, una delegazione di parlamentari visiterà l'ex base missilistica di Conetta di...

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LA POLITICA
VENEZIA Cona di nuovo sotto i riflettori della politica. Giovedì prossimo, 23 novembre, una delegazione di parlamentari visiterà l'ex base missilistica di Conetta di Cona, in provincia di Venezia, dove attualmente sono ospitati circa 880 migranti. Il numero fino all'altro giorno era più alto, 1.120, dal momento che nel conteggio complessivo rientravano anche i 240 che poi si sono messi in marcia per Venezia riuscendo, senza manco arrivare in laguna, a vedersi accolta la richiesta: lasciare l'ex base ed essere smistati in altri centri.

LA DELEGAZIONE
Il gruppo di parlamentari che chiederà al ministero dell'Interno di poter varcare la porta dell'ex base missilistica sarà composto da Giulio Marcon, capogruppo alla Camera di Sinistra Italiana, e dai deputati di Articolo 1 - Mdp Michele Mognato e Davide Zoggia. Ma ci saranno anche alcuni dei sottoscrittori dell'appello lanciato la settimana scorsa per sostenere la marcia dei migranti, dall'attore Marco Paolini al sociologo e presidente della Municipalità di Marghera Gianfranco Bettin, fino a don Nandino Capovilla e al presidente della Municipalità di Zelarino Chirignago, Gianluca Trabucco. A firmare l'appello era stato anche il regista padovano Andrea Segre, il cui ultimo film presentato alla Mostra del cinema di Venezia tratta proprio il tema dell'immigrazione. L'obiettivo della missione a Cona - ha spiegato Mattia Orlando, segretario regionale veneto di Sinistra Italiana - è di verificare ancora una volta le condizioni di vita nell'ex base missilistica per sostenere la necessità di chiudere il centro. «Conetta va chiusa e i migranti che lì sono ospitati vanno trasferiti altrove», ha detto Orlando. Non è escluso, tra l'altro, che vengano organizzate nuove marce, come quella della settimana scorsa, per sollecitare lo smistamento dei richiedenti asilo in altri centri.
LA POLEMICA

Proprio il fatto di aver accolto le richieste dei migranti di essere trasferiti altrove ha portato il deputato veneziano di Scelta Civica, Enrico Zanetti, a presentare un'interrogazione al ministero dell'Interno. «Cedere alle richieste degli immigrati in marcia da Cona - ha detto Zanetti - è stato un gravissimo errore che determinerà in futuro problemi di ordine pubblico crescenti, perché è un precedente che spingerà gruppi di giovani stranieri non soltanto a moltiplicare questi comportamenti, ma anche a renderli più aggressivi per vedere fino a dove ci si può spingere». A rispondergli è Mauro Armelao, segretario veneto dell'Ugl Polizia di Stato: «Facile parlare stando seduti comodamente su una sedia al caldo e a cose finite. L'onorevole Zanetti venga a Conetta di persona e poi ne riparliamo. Troppo semplice scaricare le colpe su chi non le ha - ha aggiunto il sindacalista - Questa situazione è stata creata dalle politiche nazionali sull'accoglienza volute dal governo, un governo che vedeva Zanetti in maggioranza fino a poco tempo fa. Prefetto e questore hanno agito bene, evitando scontri e di conseguenza feriti da entrambe le parti. Eventuali provvedimenti burocratici nei confronti di chi ha protestato, si potranno sempre adottare successivamente, ma durante la protesta è stato giusto così».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino