LA POLEMICA UDINE A ispirare la prima bandiera grigia di Legambiente nella pagella

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LA POLEMICAUDINE A ispirare la prima bandiera grigia di Legambiente nella pagella 2019 è un fatto che deve ancora accadere, ma che se accadrà «come fino ad ora è stato...

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LA POLEMICA
UDINE A ispirare la prima bandiera grigia di Legambiente nella pagella 2019 è un fatto che deve ancora accadere, ma che se accadrà «come fino ad ora è stato descritto dai media, non ci piace», hanno affermato ieri il presidente di Legambiente Fvg, Sandro Cargnelutti e il delegato alla montagna Marco Lepre.

Il destinatario della bandiera è Enzo Cainero, l'organizzatore di grandi eventi sportivi e delle tappe da leggenda del Giro d'Italia in Fvg, e il motivo è dato «dall'intenzione di portare il giro d'Italia sul monte Lussari nel 2021, località montana di grande pregio storico e naturalistico». Due, in particolare gli aspetti che motivano il pollice verso: «La prospettiva di asfaltare la strada che arriva fino alla cima e l'abbattimento di alberi per consentire le riprese aeree della tappa».
Cainero, saputo dell'attribuzione, non ha voluto entrare in polemica, preferendo «andare avanti con i fatti». Tuttavia, ha fatto alcune precisazioni: «Innanzitutto la tappa sul Lussari è molto difficile da ottenere e siamo ancora molto distanti dall'averla». In secondo luogo, «su questi eventi è stata posta sempre la massima attenzione, è 18 anni che me ne occupo - ha affermato -. Queste osservazioni mi pare denotino che non si sa quello che è stato fatto».
Legambiente dice però di essere scesa in campo «memore dell'impatto che ha preceduto nel 2013 l'arrivo del Giro sui Piani del Montasio», anche se ha subito precisato che la bandiera grigia non è un no alla tappa, dato «il positivo impatto dal punto di vista turistico» sul territorio, ma l'invito è a costruire un evento con tratti di unicità.
Da qui i suggerimenti green: «Sistemare la strada senza asfaltarla, attuando una tappa come cronoscalata; evitare trattamenti sulla vegetazione, salvo puntuali interventi per motivi di sicurezza; divieto di distribuzione di gadget di plastica». Inoltre, bisognerebbe procedere con il calcolo dell'impronta di carbonio Legambiente si mette a disposizione e limitare il numero dei mezzi autorizzati a salire, prevedendo una compensazione degli impatti con interventi di mitigazione.

Necessaria, inoltre, dal punto di vista di Legambiente «una corretta pianificazione delle aree di sosta a Valbruna e lungo la Val Saisera, la chiusura della strada dei Pellegrini, un accesso al Santuario limitato alla capacità degli spazi in quota, controllato e possibile solo dalla funivia». Non da ultimo, si chiede una valutazione «ex ante ed ex post dell'impatto dopo aver adottato i criteri proposti». In sostanza, conclude Legambiente, «un evento sostenibile è quello che lascia poche impronte sul territorio, promuove lavoro e la nostalgia del ritorno: questo si chiede per il Monte Lussari, un posto unico da conservare».
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino