LA POLEMICA TREVISO «Lo dico da sindaco, non senza una certa vergogna: oggi,

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LA POLEMICATREVISO «Lo dico da sindaco, non senza una certa vergogna: oggi, all'interno dell'assemblea di Asco Holding chi si sta occupando del territorio sono i privati». Marco...

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LA POLEMICA
TREVISO «Lo dico da sindaco, non senza una certa vergogna: oggi, all'interno dell'assemblea di Asco Holding chi si sta occupando del territorio sono i privati». Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, al solito non le manda a dire. E quando si parla del caso Asco Holding tende a essere più esplicito del solito. Nella logorante diatriba tra i privati di Plavisgas che pretendono la piena applicazione del decreto Madia - e quindi l'obbligo dei sindaci di dismettere le proprie quote, magari attraverso la fusione della quotata in Borsa Ascopiave - e una parte dei sindaci che invece hanno scelto per la fusione in Tlc (l'aescamotage per mantenere le quote), Della Pietra sta con i primi. Quindi applaude alla durissima uscita del presidente di Plavisgas Oscar Marchetto - che ha bacchettato la dirigenza della Holding ricordando i pericoli che si corrono tentando di aggirare le norme - e condanna la difesa fatta dal presidente della Provincia Stefano Marcon.

L'AFFONDO
«Marcon - dice - è una brava persona ma vorrei che mi spiegasse il concetto di territorialità. Secondo lui difendere il valore delle azioni non è compreso in questo concetto?». La posizione di Marcon, sul punto, è chiara: un sindaco in nessun caso dovrebbe cedere le quote della Holding per mantenere il controllo sul territorio. Anche a costo di veder deprezzato il proprio valore. Della Pietra, che con i numeri ha un rapporto molto pratico, salta quasi sulla sedia: «Per me, se un'azione di proprietà del mio Comune vale 10 o vale 20, fa tutta la differenza del mondo. Più vale, più risorse ho per i miei cittadini. E non per niente, dentro la Holding, mi batto perché i dividendi vengano interamente divisi tra i comuni e non utilizzati costruire riserve». Entrando poi in pieno nella diatriba tra chi vorrebbe andare in Borsa e chi con Asco Tlc, ribadisce la volontà di quotarsi in Borsa e poi sigillare tutto con un patto di sindacato che impegni i soci a non vendere: «La Madia ha dei limiti, ma grandi società come Hera hanno già fatto questo percorso e non mi pare che siano in difficoltà. Anzi, adesso investono. Noi invece siamo fermi».
IL PD

E sul patto di sindacato chiama in causa anche il Pd, che di recente lo ha ufficialmente proposto come soluzione di tutti i mali: «Ma se i sindaci del Pd sono stati i primi a decidere di andare in Tlc! E ricordo che, nell'ultima assemblea della Holding, il Pd ha chiesto il rinvio e di non decidere». Poi l'annuncio: «I privati, in questa battaglia, non sono soli. Tanti Comuni sono dalla loro parte. E il numero aumenta sempre di più. Mi accusano di essere loro amico? Sono amico di chi difende gli interessi dei Comuni, cosa che la Holding non sta facendo».
Paolo Calia
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Il Gazzettino