LA POLEMICA TREVISO Il direttore generale del Comune ha dato il proprio benestare

LA POLEMICA TREVISO Il direttore generale del Comune ha dato il proprio benestare
LA POLEMICATREVISO Il direttore generale del Comune ha dato il proprio benestare alle modifiche proposte dal centrodestra per il regolamento di Polizia urbana, che introducono...

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LA POLEMICA
TREVISO Il direttore generale del Comune ha dato il proprio benestare alle modifiche proposte dal centrodestra per il regolamento di Polizia urbana, che introducono norme molto restrittive a tutela della Loggia dei Cavalieri e i divieti di stendersi sulle panchine, di sedersi per terra o di appoggiare le biciclette addosso ai monumenti. Questo vuol dire che dagli uffici non arriveranno grossi ostacoli. Adesso la partita diventa squisitamente politica: le modifiche sono attese in commissione Statuto e, in un secondo tempo, in Consiglio comunale. E sarà bagarre anche perché si viaggia verso un muro contro muro. Davide Acampora (Forza Italia) si è preso a cuore questo argomento, soprattutto la tutela della Loggia. Un mese fa, proprio in qualità di presidente della commissione Statuto, ha portato una prima bozza ufficiosa dicendo di essere aperto a ogni tipo di contributo da parte dell'opposizione. La commissione, però, si risolse in una mezza rissa, con Acampora duramente attaccato per non aver seguito l'iter ufficiale. E adesso, in accordo con il resto del centrodestra, non ha molta intenzione di concedersi al dialogo.

IL MONITO
«Abbiamo dato all'opposizione la possibilità di collaborare - spiega Acampora - sarebbe potuto nascere un regolamento diverso, con anche qualcosa di loro. Invece mi hanno attaccato duramente, rifiutando ogni collaborazione. E allora questo regolamento lo abbiamo modificato noi, con il prezioso contributo di tutti i componenti del centrodestra. Ci hanno attaccato con rabbia e adesso, questo regolamento, se lo tengono così. Se presenteranno emendamenti, ne discuteremo. Vedremo». Il clima, insomma, non si preannuncia conciliante. Fabio Pezzato (Lista Manildo), uno dei più accaniti critici di Acampora, ribatte: «Sinceramente noi abbiamo presentato i nostri contributi («Mai visto niente», ribatte però Acampora) ma non ne troviamo traccia. Attendiamo allora questo testo, ma l'idea di fondo rimane: le regole per difendere il decoro dei monumenti e della città esistono già, non servono altri inutili divieti. Basterebbe applicare quelle che ci sono, senza alcuna modifica. Anche io passo per la Loggia e vedo, spesso, ragazzotti che fanno cagnara. Non vedo invece, mai, agenti della polizia locale. Magari sarebbe meglio muoverli di più e fare rispettare le regole che già ci sono. I divieti che vogliono introdurre avranno il solo effetto di renderne complicata l'applicazione».
«DISCUTIAMO»

Anche Stefano Pelloni, capogruppo del Pd (nella foto), attende di avere una carta in mano: «Fino a oggi non abbiamo visto uno straccio di niente - sottolinea - e di regole ce ne sono già abbastanza, non ne servono altre. Piuttosto muoviamo i vigili per farle rispettare e gli operatori di strada per parlare con i ragazzi. Questi divieti non sono altro che slogan alla Gentilini, ormai fuori tempo e che fanno della nostra Treviso una città-macchietta messa in ridicolo a livello nazionale». E poi su Acampora: «Nella commissione cui fa riferimento non ha portato nulla, zero proposte. Lo avesse fatto, ne avremmo parlato. Spero che lo faccia nella prossima e che non blindi niente, perché la politica si fa discutendo. Se invece volesse blindare il regolamento, si comporterebbe come quelli che negli ultimi anni ha sempre criticato».
Paolo Calia
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Il Gazzettino