LA POLEMICA ROVIGO «Se su 50 Comuni polesani, all'invito del sindaco Massimo

LA POLEMICA ROVIGO «Se su 50 Comuni polesani, all'invito del sindaco Massimo
LA POLEMICAROVIGO «Se su 50 Comuni polesani, all'invito del sindaco Massimo Bergamin a prendere parte al tavolo sulla sanità, hanno risposto solo in cinque, chi ha organizzato...

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LA POLEMICA
ROVIGO «Se su 50 Comuni polesani, all'invito del sindaco Massimo Bergamin a prendere parte al tavolo sulla sanità, hanno risposto solo in cinque, chi ha organizzato l'incontro si dovrebbe chiedere come mai è stato un fiasco totale».

A dirlo è Antonio Bombonato, presidente dell'ex Conferenza dei sindaci, ora rinominata assemblea del Distretto 1 e 2, nonché primo cittadino di Costa.
CONVOCAZIONE INASPETTATA
«A me come agli altri sindaci, l'invito via email, è arrivato martedì. Un po' tardi. La riunione era in programma il giorno dopo. Ma, a parte questo, esistono organi competenti preposti a indire questo genere di tavoli con i sindaci. In più l'oggetto della convocazione, così com'era scritto, faceva pensare che nella nostra provincia si fosse alle prese con una possibile pestilenza. La dicitura era Tavolo di confronto sulla situazione sanitaria polesana. Da quanto so l'iniziativa è arrivata su suggerimento del consiglio comunale che poi, all'incontro, era rappresentato solo da tre consiglieri di maggioranza. Se proprio non voleva rivolgersi a me, Bergamin poteva contattare la direzione sanitaria dell'Ulss 5 Polesana».
NESSUNA PRESSIONE
Va da sé che la mossa del sindaco del capoluogo non sia affatto piaciuta. «Preciso di non aver fatto alcuna pressione sugli altri sindaci perché non partecipassero. È stata una loro libera scelta. Per quanto riguarda gli amministratori che vi hanno partecipato (i sindaci Massimo Barbujani di Adria, Antonio Laruccia di Trecenta, Giuseppe Tasso di Fratta, Erminio Colò di Guarda Veneta, l'assessore di Castelguglielmo, Patrizia Pradella, ndr), avranno avuto del tempo a disposizione per essere presenti. Se si voleva organizzare l'incontro in modo più efficace si doveva coinvolgere anche la Regione, dato che, senza i suoi contributi, la sanità locale sarebbe bloccata. A Bergamin non deve essere proprio passato per la mente di convocare i diretti interessati. È come se avesse voluto riunire un consiglio comunale sulla Provincia, non invitando presidente e consiglieri provinciali».

Bombonato ha concluso sottolineando che avrebbe avuto più senso convocare un consiglio comunale aperto.
M.Sca.
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Il Gazzettino