La polemica Io, genitore di atleta, sento poco rispetto per la mia famiglia Ho

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La polemica
Io, genitore di atleta,

sento poco rispetto
per la mia famiglia

Ho la fortuna/sfortuna di avere un figlio che gioca a pallanuoto, lo fa con impegno e dedizione e come lui tutti i suoi compagni. Duri allenamenti, studio, trasferte nei fine settimana, ma quando si pratica sport con passione ogni ostacolo viene superato. Sarebbe stato tutto molto più semplice se avesse scelto il calcio, ma così non è stato e da genitore dico ahimè, purtroppo. I costi sono molto alti: abbonamenti per la piscina, tesseramenti, viaggi, attrezzatura. Tutto a carico delle famiglie. Se poi capita di contrarre il Covid, bisogna sostenere anche il prezzo di una visita medica supplementare (120 euro). Ma si sa, un genitore pur di non fare mancare niente al figlio, è disposto a tutto, e così è. Peccato, non trovare dall'altra parte l'alleata ideale per poter soddisfare al meglio la gestione dell'attività: in questo caso, la Sportivamente Belluno, società partecipata del Comune di Belluno che gestisce gli impianti di Lambioi. Ebbene, mentre in tutte le piscine regionali in periodo Covid i tesserati si allenavano, quella bellunese era chiusa, o lo era per i pallanuotisti, perché gli agonisti del nuoto si allenavano - chissà perché - nella piscina di Vittorio Veneto (al contrario della nostra aperta ai tesserati). Si prende atto quindi di una discriminazione avvenuta nei confronti di questi ragazzi colpevoli di praticare uno sport forse ritenuto minore. Trovo indecoroso che vengano continuamente chiamati in causa argomenti quali lo spopolamento, le poche nascite, i ragazzi che se ne vanno altrove, e poi in una piscina gestita indirettamente dal Comune, che deve garantire la socialità, la pratica e l'educazione sportiva dei giovani, cosa accade? Si favoriscono alcuni a scapito di altri. Come definire tutto ciò? La società è ossessionata dai bilanci, ferma al passo, che dovrebbe adoperarsi nel cercare soluzioni - troppo semplice chiudere, atto menefreghista e irrispettoso nei confronti dei giovani e di riflesso delle famiglie che pagano e fanno sacrifici mai corrisposti. Da genitore propositivo ho più volte e direttamente sollecitato la Sportivamente Belluno pallanuoto, con proposte scritte e convenzioni firmate, non ottenendo mai nulla. Ho proposto di creare collaborazioni con le piscine presenti nel nostro territorio (Longarone, Agordo, Santa Giustina, Tambre...), che potrebbero portare nuovi giovani a praticare questo sport stupendo, ma nulla di nulla, nemmeno promozione sui social, la Sportivamente è paralizzata dall'ossessione per i bilanci. I nostri giovani non se lo meritano. E poi i pallanuotisti sono costretti ad allenarsi in uno spicchio di vasca, il resto viene riservato ai clienti occasionali. Qual è il progetto pallanuoto? Si sono aperti tutti i campionati regionali, dall'Under 14 alla serie C: unica iscritta della Sportivamente, la prima squadra in C che non avendo atleti di età matura (dai 20 anni in su) ha dovuto schierare ragazzi di 15-18 anni contro compagini di uomini adulti, con tutte le conseguenze del caso per i nostri ragazzi (costretti a subìre). Dove stanno progettualità e programmazione?
Michele Costan Dorigon
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Il Gazzettino