LA POLEMICA BELLUNO Mensa a prezzo calmierato solo per metà lavoratori:

LA POLEMICA BELLUNO Mensa a prezzo calmierato solo per metà lavoratori:
LA POLEMICA BELLUNO Mensa a prezzo calmierato solo per metà...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA POLEMICA

BELLUNO Mensa a prezzo calmierato solo per metà lavoratori: Cgil se ne va dal tavolo di contrattazione e annuncia lotta dura. Il nuovo regolamento sull'accesso al servizio mensa negli ospedali dell'Usl 1 Dolomiti solleva la bufera. La novità introdotta esclude gran parte dei dipendenti dal servizio, imponendo loro il prezzo pieno del pasto o di fare ritorno a casa per l'ora di pranzo. Cgil non ci sta. Secondo il documento, infatti, il requisito per mangiare ad un costo democratico nelle mense aziendali è quello di essere in servizio al mattino e per almeno sei ore, anche spezzate 4 ore al mattino e 2 al pomeriggio. Una clausola che esclude chi lavora part time ma con turni inferiori alle 6 ore, gli amministrativi in quanto spesse volte hanno turni di 5 ore e mezza per tre giorni la settimana e chi ha il turno pomeridiano, poiché il regolamento richiama solo il turno mattutino. Insomma un disastro, secondo Cgil. Una norma davvero troppo dura e selettiva. «Per quanto riguarda gli esclusi stiamo parlando, a spanne, di metà del personale di tutta l'Usl spiega Andrea Fiocco, segretario Fp Cgil - non di poche persone. Il nostro giudizio è negativo. Tutto ciò non rientra nelle previsioni del Contratto collettivo nazionale di lavoro, è una scelta arbitraria. Quei lavoratori avranno il pasto a costo pieno, a differenza dei loro colleghi. Il risultato sarà che la maggior parte di loro non fruirà più della mensa. In sede di contrattazione abbiamo provato a dissuadere la direzione, che su questo punto si è dimostrata irremovibile«. La sensazione della sigla è quella di una decisione calata dall'alto, partita dalla Regione e sulla quale l'azienda sanitaria ha poco margine di trattativa. La linea di Fp Cgil è quella di puntare i piedi e di pretendere la revisione del testo. «Non vorremmo che questa scelta fosse da ricollegare alla vicenda dell'appalto recentemente assegnato conclude Fiocco, preoccupato -, sul quale come Cgil abbiamo già segnalato le criticità. Chiediamo all'amministrazione di desistere, di ritornare alle regole di prima». Alle mense Usl possono accedere i dipendenti, i lavoratori interinali, i lavoratori di altre aziende in convenzione e gli studenti di alcune scuole. Il costo del pasto calmierato, su cui ora si discute, secondo le previsioni del contratto nazionale non può superare il 20% del costo pieno.

Alessia Trentin
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino