LA PAURA PERAROLO Una nottata con il fiato sospeso. E con gli occhi puntati sulla

LA PAURA PERAROLO Una nottata con il fiato sospeso. E con gli occhi puntati sulla
LA PAURAPERAROLO Una nottata con il fiato sospeso. E con gli occhi puntati sulla frana. Perarolo non ha dormito sonni tranquilli. Impossibile con la massa di terra che incombe sul...

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LA PAURA
PERAROLO Una nottata con il fiato sospeso. E con gli occhi puntati sulla frana. Perarolo non ha dormito sonni tranquilli. Impossibile con la massa di terra che incombe sul paese. Ieri sera la frana storica di Busa del Cristo ha ricominciato a muoversi. Molto velocemente, per giunta. Tanto che attorno alle 21 è scattato l'allarme e sono state fatte evacuare otto case. Venti persone hanno dormito in albergo. E la frana è stata tenuta sotto stretta osservazione per tutta la notte. Stamattina verrà fatto il punto della situazione.

LA PAURA
È appena passata l'ora di cena quando suona l'allarme. Prima negli uffici della Protezione Civile della Regione Veneto, a Mestre (i computer sono collegati con i sensori installati sul versante della frana ventiquattrore su ventiquattro). Poi, a Perarolo. Attimi concitati. Perché la frana di Busa del Cristo, un ammasso i 100mila metri cubi di terra sopra un fondo gessoso, ha ricominciato a muoversi, alimentata dalle abbondanti piogge degli ultimi giorni (a Perarolo i pluviometri hanno registrato più di 100 millimetri da domenica sera). I movimenti sono frequenti e tenuti sempre sotto controllo. Solo che stavolta il materiale franoso accelera. Fino a raggiungere la velocità di un centimetro e mezzo, due centimetri all'ora. Troppo veloce. Soprattutto se si somma un altro problema: sotto la frana il Boite è grosso, pieno di pioggia e delle nevicate che si stanno sciogliendo più a monte. Insomma, se la frana incontra il torrente, sono guai seri. Il rischio di un tappo sul corso d'acqua e di straripamenti violenti è più che concreto. Ecco perché scatta subito la procedura di monitoraggio e di evacuazione.
LA MACCHINA SI METTE IN MOTO
Protezione Civile e vigili del fuoco arrivano a Perarolo e cominciano a monitorare a vista Busa del Cristo. Sono attimi di decisioni rapide, perché la situazione di pericolo è reale. Dopo le 21, arriva l'ordine di evacuazione: il sindaco Pierluigi Svaluto Ferro fa sgomberare otto abitazioni; venti persone lasciano le loro case in fretta e furia e vengono trasferite in albergo per la notte. Nel frattempo i controlli dei movimenti franosi vanno avanti. Alle 22 viene convocata la riunione del Coc (il centro operativo comunale), alla presenza anche dell'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, corso a Perarolo. Il vertice si chiude poco dopo le 22.30 con la decisione di monitorare a vista la frana per tutta la notte. La strada viene chiusa e il centro di Perarolo è transennato. Ma non è necessario evacuare altre case.
NOTTATA DI PASSIONE

«Terremo la frana sotto controllo per tutta la notte - diceva ieri sera Gianpaolo Bottacin -. I volontari di Protezione Civile e i vigili del fuoco resteranno con gli occhi puntati sui sensori. L'accelerazione registrata ci impone di non abbassare la guardia. Difatti, il Genio Civile è pronto con uomini e mezzi per rimuovere qualsiasi materiale che dovesse scendere nel Boite: non possiamo rischiare che si crei un tappo». Stamattina verranno fatti ulteriori monitoraggi, anche approfittando della luce del giorno. Intanto, il livello di rischio era in calo già ieri sera. «L'acqua del Boite è calata da 25 metri cubi al secondo a 13 metri cubi al secondo - diceva Bottacin -. In più la temperatura sta scendendo sotto zero e questo facilità il consolidamento della frana».
Damiano Tormen
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Il Gazzettino