La nanotecnologia in aiuto ai malati di sclerosi multipla

La nanotecnologia in aiuto ai malati di sclerosi multipla
CASTELFRANCO Una nanotecnologia migliora la forza muscolare dei malati...

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CASTELFRANCO

Una nanotecnologia migliora la forza muscolare dei malati di sclerosi multipla. Studiati durante la pandemia i miglioramenti nei pazienti affetti dalla malattia neuro-degenerativa grazie all'applicazione di un dispositivo che emette lunghezze d'onda di luce terapeutica, realizzato da una azienda di Castelfranco. È stato pubblicato sulla rivista The European Journal of Translational Myology, uno studio condotto su pazienti affetti da sclerosi multipla in vario stadio, durante il periodo di lockdown. La ricerca che è stata indicizzata su PubMed, banca dati mondiali sulla ricerca scientifica, ha evidenziato il miglioramento delle condizioni muscolari dei pazienti coinvolti grazie all'applicazione di un dispositivo nanotecnologico che emette lunghezze d'onda di luce terapeutica, combinata ad un programma di esercizi di riabilitazione domiciliare. La riabilitazione per questi pazienti ha un ruolo fondamentale per prevenire il peggioramento di tutte le problematiche motorie e limitare la sedentarietà. La nanotecnologia certificata CE utilizzata nello studio è stata ideata secondo le tecniche più innovative della biofisica applicata alla medicina da Fabio Fontana, creatore di Taopatch® e fondatore dell'azienda Tao Technologies. Taopatch® ha lo scopo di curare senza chimica i disordini neuro-muscolari attraverso l'emissione di fotoni, come nella terapia laser ma in maniera indossabile e continuativa. «Questo studio arricchisce ulteriormente i passi avanti e i risultati che stiamo avendo sull'utilizzo della tecnologia su pazienti affetti da sclerosi multipla ha dichiarato Fontana - già in una ricerca precedente pubblicata sulla rivista HEGEL, in cui pazienti affetti da SM sono stati monitorati per un anno, eravamo riusciti a aumentare l'arco di movimento delle articolazioni, la loro forza muscolare e i dati avevano dimostrato anche un miglioramento dello stato emotivo e mentale. Questa è una scoperta importante perché non sono ancora note al mondo scientifico, tecnologie o metodi per ripristinare la forza del malato di sclerosi multipla. Vorremmo tentare di estendere questi benefici anche alle altre malattie cronico-degenerative, come ad esempio il Parkinson».

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Il Gazzettino