La moglie lo difende: «Tanta gente è con Filippo»

La moglie lo difende: «Tanta gente è con Filippo»
LE REAZIONI«Non ho bisogno di difendere mio marito. L'affetto e la vicinanza di tante persone me lo confermano. Tanta gente che nemmeno conosco, ci viene a trovare e ci...

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LE REAZIONI
«Non ho bisogno di difendere mio marito. L'affetto e la vicinanza di tante persone me lo confermano. Tanta gente che nemmeno conosco, ci viene a trovare e ci incoraggia a superare questo momento. So quante energie ha dedicato per la città, spero solo che ritrovi il suo entusiasmo e la sua grinta non per il Comune, ma per la nostra famiglia. La giustizia farà il suo corso e noi ne abbiamo fiducia». Poche, ma chiarissime ed inequivocabili parole quelle di Diletta, moglie di Filippo De Rossi e mamma da pochi mesi. Nessun altro commento sull'attuale situazione, sta a fianco e supporta totalmente il marito e neo papà.

Intanto a Palazzo Mantegna il sindaco Luca Pierobon conferma:«Fino a quando non si chiarirà la vicenda non ci sarà nessuna nomina, la Giunta collaborerà con il sottoscritto per i referati di Filippo». Nel segno della massima trasparenza, il primo cittadino ha fisicamente eliminato la porta del suo ufficio. «Gli spazi pubblici sono già open space, ora ancora di più. Le segretarie hanno il segreto d'ufficio; solo in casi particolarissimi i colloqui con i cittadini avverranno al di fuori del mio ufficio». E con perfetto spirito di squadra della Giunta, sulla vicenda a rilasciare dichiarazioni è solo il sindaco.

Ma ad incalzare la maggioranza sono i consiglieri comunali del Partito Democratico Adamo Zambon, capogruppo, Giovanni Simionato e Ugo Griggio. Ieri hanno protocollato un'interrogazione urgente. «Temiamo - scrivono - che a Cittadella si stia perdendo la cultura della legalità e delle regole. A titolo esemplificativo, nell'ultimo consiglio comunale è stato approvato il regolamento Cosap che dà troppa discrezionalità alla Giunta anche se la normativa recente va nella direzione di attribuire alla parte politica l'attività di indirizzo e di riservare alla struttura tecnico-amministrativa la gestione della Pubblica Amministrazione. I nostri emendamenti sui poteri della Giunta sono stati bocciati. Si vuole far passare l'idea - sottolineano - di una concezione personalistica nella gestione della cosa pubblica che porta gli amministratori ad attribuire compiti che non hanno. E l'abuso della discrezionalità porta proprio a questo. La res publica è dei cittadini, non è nelle disponibilità di chi amministra. Chiediamo al sindaco quali strumenti intende adottare l'Amministrazione per evitare potenziali situazioni di rischio e di elencare le misure specifiche, se presenti, per auto-limitarsi e separare l'attività politica dalla gestione operativa dell'Ente».
Michelangelo Cecchetto
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Il Gazzettino