La memoria del fascismo e di Luigi Masin

La memoria del fascismo e di Luigi Masin
(M.Sca.) In occasione della Giornata italiana sull'antifascismo, è stato ricordato il centenario della strage di Granzette, nella quale perse la vita Luigi Masin, ucciso da una...

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(M.Sca.) In occasione della Giornata italiana sull'antifascismo, è stato ricordato il centenario della strage di Granzette, nella quale perse la vita Luigi Masin, ucciso da una squadraccia fascista. Presenti i nipoti dei due protagonisti della vicenda, che ha dato lo spunto all'avvocato rodigino Lorenzo Pavanello per scrivere il libro Il processo Burletta. Un omicidio impunito. Si tratta di Matteo Masin ed Emanuele Grigolato. Luigi Masin era un 40enne che viveva con la moglie e i figli. Non aveva alcuna colpa, se non quella di essersi battuto per i propri diritti civili, partecipando ai Patti dei Contadini: venne ucciso in piena notte davanti ai suoi cari. Era un socialista. Chi lo uccise venne assolto dai dieci componenti della giuria popolare, nonostante ci fossero testimonianze schiaccianti. Si tentò di riaprire il caso nel 1945, ma tutto si fermò». Toccanti i racconti dei nipoti dei due granzettani. «Mia nonna e mia zia mi hanno raccontato più volte questa triste storia - sottolinea Matteo Masin - C'erano almeno quattro camion quella notte. Luigi Masin aveva cinque figli, mio padre era il più piccolo avendo 1 anno, mentre il più grande aveva 10 anni e morì dal dispiacere. Giacomo Matteotti si prese cura di mio papà e mia zia andò per qualche periodo a servizio nella casa di Fratta del deputato socialista».

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Il Gazzettino